16 agosto – Almeno 80 yazidi sono stati uccisi nel nord dell’Iraq da miliziani dello ‘Stato islamico’, che hanno rapito un gruppo di circa 200 donne e bambini yazidi. Lo riferisce l’agenzia di stampa Xinhua, che cita fonti di sicurezza curde.
Secondo le fonti della Xinhua, gli 80 yazidi sono stati uccisi nella casa di un leader tribale nel villaggio di Kocho, a ovest di Sinjar, località che si trova a circa 100 km a ovest di Mosul. Gli uomini sarebbero stati uccisi perché si sarebbero rifiutati di convertirsi all’Islam.
Gli ostaggi, più di 200 donne e bambini rapiti da miliziani dello ‘Stato islamico’, potrebbero invece essere stati trasferiti – stando alle informazioni riportate dall’agenzia – nella città di Tal Afar, circa 70 km a ovest di Mosul.
Mahmoud Othman, esponente dell’Alleanza curda, chiede al premier incaricato iracheno Haider al-Abadi la formazione “al più presto” di un “governo tecnico”. In un comunicato riportato dall’agenzia di stampa irachena Nina, Othman sottolinea come “accordi segreti tra blocchi politici e tra leader abbiano ripercussioni negative sul processo politico” e come “accordi chiari siano meglio per tutti”.
Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha incontrato il presidente iracheno Fuad Masum. “Le immagini quotidiane che arrivano dall’Iraq di uccisioni e massacri hanno portato shock e orrore in tutto il mondo”, ha detto il capo della diplomazia tedesca dopo essere arrivato nella capitale Baghdad. “Un gruppo di assassini terroristi sta cercando di sottomettere il Paese” e “temiamo che l’ultima ancora di stabilità in Iraq possa cadere”, ha aggiunto Steinmeier.