11 ago. – In Iraq la “necessita’ assoluta e’ fermare lo Stato Islamico, ma poi occorre una soluzione politica vera”, secondo Federica Mogherini, e quest’ultima contempla due aspetti complementari. Da un lato, serve una rinnovata coesione interna, con la nascita finalmente di un governo unitario che sia “in grado di reagire” all’avanzata jihadista in corso nel nord.
Pero’, stando al ministro degli Esteri, e’ necessario altresi’ “un nuovo equilibrio regionale” che coinvolga gli “attori” principali quali l’Iran, gli emirati del Golfo Persico, la Turchia. Questo ultimi, ha sottolineato Mogherini a ‘Radio Anch’io’, debbono puntare a una “stabilizzazione” complessiva, a una “messa in sicurezza comune” che vanno oltre il solo problema iracheno, pur comprendendolo.
A giudizio della titolare della Farnesina, una conferenza internazionale puo’ essere senz’altro utile, ma deve vertere non sul Kurdistan iracheno soltanto, bensi’ appunto sulla “intera regione”. Esiste un “nesso” comune su quanto sta accadendo nel mondo arabo in generale, ha avvertito Mogherini, un “fermento non necessariamente positivo” che va affrontato proprio creando una “nuova governance regionale”.
L’Italia, ha sottolineato ancora il ministro, “e’ pronta a fare la sua parte” con l’indispensabile coinvolgimento dell’Unione Europea. Perche’, ha concluso, “quella regione, il Mediterraneo, sono la nostra regione”. (AGI) .