10 AGO – Ci sono missioni umanitarie legali e missioni umanitarie illegali. Se possono essere strumentalizzate per coprire la protezione degli impianti petroliferi degli amici, sono legali. Mentre una missione umanitaria russa nell’est dell’Ucraina, dove proseguono l’offensiva delle forze di Kiev e gli scontri con i separatisti – che si oppongono al colpo di stato USA-UE, sarebbe invece “ingiustificata e illegale” agli occhi di Usa e Gb. Lo hanno ribadito Barack Obama e David Cameron (cioè la City e Wall Street).
Nel Donbass infatti non ci sono ANCORA interessi USA da difendere e quindi la popolazione deve sgombrare rapidamente per far posto per non ostacolare i piani di Shell e Chevron che hanno comprato 7884 km2 di terreno ucraino per estrarne il gas da scisti bituminosi. Il contratto è del gennaio 2014, cioè prima cominciassero i disordini e alcune delle clausole sono segrete. Distruggere le città è corrispondente al piano di allontanare la popolazione civile da quelle zone perchè c’è il gas e quindi espropriare le terre. I proprietari, secondo il contratto, saranno obbligati a vendere al prezzo che le compagnie decideranno. Chi si oppone, come appunto sta succedendo, viene sterminato o lasciato senza aiuti umanitari.
Serghei Lavrov aveva in precedenza sollecitato a John Kerry un’adesione americana a ipotetiche azioni “umanitarie” comuni. Azioni che secondo l’Occidente non possono invece coinvolgere Mosca: accusata di sostenere i separatisti.