Ebola, proteste in Liberia: i corpi restano in strada per giorni. Scontri con la polizia

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10 agosto – La polizia antisommossa ha dovuto impegnarsi per sedare una manifestazione che ha bloccato l’autostrada più trafficata della Liberia. Oggi una folla inferocita ha protestato a causa dei ritardi del governo nel raccogliere i corpi delle vittime di Ebola.

In Guinea, dove la micidiale epidemia emerse nel mese di marzo, i funzionari della sanità hnno annunciato che il paese stava chiudendo le sue frontiere terrestri con la Liberia e la Sierra Leone – due dei paesi dove il virus letale è piu’ diffuso e dove le morti sono in aumento.

Cresce il  disagio in Liberia, dove quasi 300 persone sono morte a causa dell’orribile malattia e si solleva lo spettro di disordini sociali.

I residenti hanno detto che diversi corpi sono rimasti stesi sul ciglio della strada per due giorni nella città centrale di Weala, a 50 miglia (75 chilometri) dalla capitale di Monrovia, e nessuna agenzia governativa li aveva raccolti.

Il virus Ebola si diffonde attraverso i fluidi corporei delle sue vittime e molti in Africa occidentale si sono ammalati dopo aver toccato i morti o dopo la manipolazione dei cadaveri. Il governo della Liberia ha ordinato che tutte le vittime di Ebola devono essere cremate, per paura di ulteriori contaminazioni, malgrado alcune comunità si oppongano

Quest”ultima epidemia, la più grande mai registrata e che finora ha ucciso almeno 961 persone – secondo i dati ufficiali  diffusi Venerdì dall’agenzia di salute delle Nazioni Unite – è cominciata in Guinea e  si è diffusa adesso anche in Sierra Leone, Liberia e Nigeria. La situazione è particolarmente grave in Liberia, dove i Medici Senza Frontiere hanno descritto la situazione come “catastrofica”.

“Abbiamo notizia di cadaveri che si trovano nelle strade e nelle case”, ha detto il coordinatore di emergenza del gruppo in Liberia, Lindis Hurum. Almeno 40 operatori sanitari in Liberia hanno contratto l’Ebola nelle ultime settimane e la maggior parte degli ospedali della città sono chiusi, ha detto Hurum.

Sabato scorso, il presidente liberiano Ellen Johnson Sirleaf  ha incontrato gli operatori sanitari al City Hall di Monrovia. “Il presidente vuole esprimere la gratitudine collettiva di tutta la nazione ai nostri operatori sanitari che hanno continuato a fare enormi sacrifici per questo paese e per la gente”.

L’Emittente radiofonica Stato Toby Smith ha chiamato gli operatori sanitari “soldati di prima linea” che conducono la lotta contro Ebola.

Fonte – bigstory.ap.org