9 agosto – L’Istat ha sentenziato che l’Italia è a tutti gli effetti in recessione tecnica. Ma di lavoro, neanche e a parlarne. E d’altronde come possono gli italiani pretendere il lavoro da uno che non ha mai lavorato e che per altro ha nominato ministro del lavoro un ‘collega’ che non ha mai lavorato?
Questo dato è sufficiente per prendere atto che in questi sei mesi il governo golpista renziano non è riuscito a fare nemmeno una o col bicchiere al nostro economicidio. Quando invece, solo se ne avesse avuto la capacità e soprattutto la volontà – sempre che i suoi datori di lavoro della Troika glielo avessero consentito – avrebbe potuto almeno gettare le basi per avviarne la ripartenza.
Appare quindi ovvio che il parolaio di Rignano sull’Arno ha solo perso un sacco di tempo in chiacchiere e tabbacchere per la riforma del Senato – che in relazione alle priorità del Paese conta come il due di picche quando Briscola è bastoni – che non interessa affatto agli italiani ai quali preme solo il lavoro. Perchè gli italiani sanno che il lavoro è libertà, che il lavoro è dignità ed è vita. Neanche a dirlo, il fenomeno che abitava n Via Alfani 8 a sua insaputa, non anteporrà alcuna riforma per risolvere l’economicidio, ma dopo il risultato del Senato continuerà imperterrito con la riforma della legge elettorale.
Lavoro? Che roba é? E d’altronde come si può pretendere il lavoro da uno che non ha mai lavorato e che per altro ha nominato ministro del lavoro un ‘collega’ che non ha mai lavorato?