di Bat Ye’Or
«Adottare la causa palestinese nel progetto islamico mondiale, su un piano politico e attraverso la prospettiva del jihād, poiché si tratta della chiave di volta della rinascita del mondo arabo oggi»
All’inizio della mia ricerca, l’antisionismo dell’Unione Europea mi sembrava un elemento accessorio della genesi e della creazione di Eurabia, e mi accingevo a ridimensionarne al massimo l’importanza, ma ben presto ho compreso l’inutilità di tale sforzo, poiché esso costituiva in realtà il nucleo essenziale, la colonna portante e la mente di Eurabia. Questa situazione è esplicitamente enunciata nella raccomandazione 11 del Progetto dei Fratelli Musulmani: «Adottare la causa palestinese nel progetto islamico mondiale, su un piano politico e attraverso la prospettiva del jihād, poiché si tratta della chiave di volta della rinascita del mondo arabo oggi»
Si potrebbe pensare che questo jihād non miri solo alla distruzione di Israele. E invece è stata proprio la questione palestinese lo strumento utilizzato dal jihād per disgregare l’Europa: essa ha costituito infatti il fondamento e l’impianto organico su cui è sorta Eurabia, il cuore dell’alleanza e della fusione euroarabe, germogliate sul terreno dell’antisionismo.
Ora, i rapporti tra Europa e Israele, cristianesimo ed ebraismo, non investono soltanto l’ambito geostrategico, ma rappresentano il vincolo ontologico e la linfa vitale di tutta la spiritualità dell’Europa cristiana. Sono questo collante, questa spiritualità che oggi si disfano e si disintegrano in Eurabia, dove il culto della fine di Israele, alimentato dalla «palestinità», assicura il trionfo dell’ideologia dell’odio propria del jihād.
Il palestinismo, nuovo culto europeo che ha preso il posto della Bibbia, sta dando forma, all’interno di Eurabia, ai miti fondanti del jihād: la supremazia morale e politica dell’islām. Il binomio Israele-Palestina rappresenta quindi il nucleo fondante della genesi e della costruzione di Eurabia: un progetto imposto dalle pressioni terroristiche del blocco arabo a un’Europa i cui leader politici non chiedevano altro che farsi convincere. Perciò il mio lavoro, sebbene concepito in origine come uno studio sull’avanzata della «dhimmitudine » in Europa, non può prescindere da Israele, elemento chiave dell’identità e della spiritualità eurocristiana, come la Palestina lo è di Eurabia. Israele infatti si è costruito sulla liberazione dell’uomo, mentre la dhimmitudine lo imprigiona nella schiavitù. Il processo di rovesciamento e stravolgimento dei valori insito in Eurabia dà luogo a opzioni ideologiche e scelte di vita conseguenti.
La dottrina di Eurabia poggia su cinque pilastri fondamentali, che comprendono elementi sia ideologici che strategici:
- 1. la creazione di una simbiosi politica, economica e sociale euroaraba fondata su una serie di interessi comuni e sul dialogo;
- 2. la convinzione che il mondo musulmano condivida la fede europea nello sviluppo economico come fonte del progresso e della realizzazione umana;
- 3. la convinzione che il califfato andaluso del Medio Evo, simbolo dell’armonia cristiano-islamica, costituisca un modello esemplare per la costruzione di Eurabia nel XXI secolo;
- 4. la demonizzazione di Israele e la sua sostituzione con la Palestina, che ha la sacra ed essenziale missione di riconciliare europei e arabi, cristiani e islamici;
- 5. l’ostilità verso l’America, il suo isolamento internazionale e la sua esclusione dal Mediterraneo tramite la creazione di un blocco strategico, politico ed economico, e, infine, la conversione degli USA al dogma eurabico.
L’instaurazione di un vasto blocco euroarabo sul Mediterraneo, attuata mediante la compenetrazione e la mescolanza dei popoli delle due sponde (multiculturalismo), è stata sostenuta da una miriade di libri che cantavano le lodi del mare nostrum.
BENE LO HAI CAPITO MOLTO IN RITARDO. ORA É GIA TARDI PERCHÉ AVETE GIA IN CASA CHI FARA QUELLO CHE DEVONO. GUARDA GLI USA , IL PIANO É MONDIALE. SI MUOVERANNO TUTTI INSIEME. CIAO LAVIN.