6 ago 2014 – L’inviato speciale degli Stati Uniti in Africa Centrale, Russell Feingold, ha minacciato un gruppo armato della Repubblica democratica del Congo – Democratic Forces for the Liberation of Rwanda (Fdlr) – che se non si arrendera’ rischia una “controffensiva militare”. Ma le stranezze, quando ci sono di messo gli Usa, non mancano mai. Vedi foto
Feingold e’ intervenuto durante il summit tra Stati Uniti e Paesi africani in corso a Washington. Il Fdlr e’ formato dai leader di etnia hutu, esuli dal Ruanda che combattono la supremazia dei tutsi, scelti come interlocutori privilegiati dalle potenze occidentali. Fuggirono dal Ruanda nel 1994 dopo il genocidio in cui persero la vita oltre 800.000 persone.
“Dobbiamo sbarazzarci del Fdlr non tanto per le sue capacita’ militari, ma per cio’ che rappresenta e per la sua capacita’ di destabilizzare la regione. Non ci sara’ dialogo politico. Devono arrendersi”, ha detto l’inviato Usa. In realtà la zona dove Fdlr imperversa si trova nel cuore di una delle aree più ricche di risorse dell’intero pianeta, oggetto dell’interesse di molti paesi, non solo africani. Nella zona si sta giocando una partita a scacchi tra la Cina e l’Occidente. Il presidente del Ruanda Paul Kagame aveva affermato che «la Cina offre ciò di cui l’Africa necessita: investimenti e denaro per i governi e le imprese».
L’inviato americano ha anche ricordato la vicenda di un altro gruppo armato della regione: l’M23, un gruppo di ribelli ruandesi di etnia tutsi. Lo scorso anno grazie alle pressioni diplomatiche delle Nazioni Unite e al dispiegamento di militari sia dell’Onu che degli Stati africani era stato costretto ad arrendersi.