6 agosto – Gli stessi fondi avvoltoi che hanno avuto il via libera dalla Corte Suprema e dal governo USA per pignorare i beni dell’Argentina si sono discretamente mossi negli ultimi diciotto mesi per acquistare in tutta Europa decine, se non centinaia di miliardi di sofferenze bancarie al prezzo – sottolinea l’agenzia Eir sul n. 33 di questa settimana – di 3-4 centesimi per euro, con l’intenzione di riscuotere il valore nominale con l’aiuto di tribunali corrotti.
Secondo numerosi articoli della stampa spagnola, tra cui CincoDias.com, nel corso del 2013 il fondo NML Capital di Paul Singer e il suo associato Elliott Management – il fondo protagonista dell’attacco all’Argentina – hanno acquistato almeno 1,3 miliardi di prestiti incagliati dal Banco Santander, la più grande banca europea, e istituti finanziari associati come Bankia. Il costo totale dell’operazione per Elliott è stato di appena 50 milioni, meno del 4% del valore nominale dei prestiti. Elliott ha anche acquistato l’agenzia di riscossione Gesif alla fine del 2013, per farne la propria base operativa in Spagna in vista del previsto boom degli “affari”.
Oltre a Spagna e Irlanda i fondi si sono rivolti all’Italia. L’anno scorso Unicredit ha venduto crediti incagliati per quasi un miliardo (950 milioni) al fondo Cerberus, ad un prezzo certamente inferiore al valore di mercato di 80 milioni. Attualmente la banca di Piazza Cordusio sta vendendo l’intera banca delle sofferenze, Unicredit Credit Management Bank (UCCMB), con un portafoglio di 40 miliardi che rappresenta il 32 per cento del mercato italiano dei crediti incagliati. L’incarico sarebbe stato affidato ad Andrea Orcel, ora all’UBS dopo essere passato per Goldman Sachs e Merrill Lynch, colui che assisté Monte dei Paschi nell’acquisto di Antonveneta da Santander – e ho detto tutto, direbbe Totò.
In fila per l’acquisto di UCCMB sono sei benefattori: Apollo, Fortress, Lone Star, Cerberus, l’italiano Cerved e un gruppo partecipato da Goldman Sachs, Deutsche Bank e TPG Capital. Se da una parte – osserva l’Eir – queste operazioni aiuterebbero le banche a superare lo stress test della BCE, scaricando sui fondi le sofferenze (che in Europa ammontano a quasi millecinquecento miliardi), il piano degli avvoltoi di quello che LaRouche chiama l’Impero Britannico è di pignorare i beni delle vittime, cittadini e istituzioni delle nazioni europee che lo stesso impero indebolisce intenzionalmente con l’idiozia delle sanzioni contro la Russia.
La stessa Russia è bersaglio di guerra economica allo scopo di costringerla all’insolvenza, come ha recentemente ammesso Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph. LaRouche ha denunciato le mosse dei fondi avvoltoio in Europa chiamandole “una frode colossale, la più grande frode immaginabile. È la stessa frode che sta prendendo di mira la Russia. Proviene tutto da Londra, il colpevole è l’Impero Britannico”. (OPI – 5.8.2014)