6 agosto -Elicotteri iracheni hanno lanciato oggi aiuti alimentari a migliaia di iracheni yazidi nascosti nelle montagne desertiche del nord-ovest del paese, dove ora rischiano di morire di fame o di sete, se non vengono uccisi dai jihadisti dell’autoproclamato califfato islamico che domenica scorsa hanno conquistato la loro città, Sinjar.
Una deputata yazida è scoppiata a piangere durante una seduta del parlamento, implorando il governo e la comunità internazionale a intervenire per salvare i membri della sua comunità. “Nelle ultime 48 ore, 30.000 famiglie sono state assediate sulle montagne di Sinjar, senza acqua nè cibo – ja denunciato Vian Dakhil – 70 bambini sono già morti di sete, così come 30 anziani“. Dakhil ha quindi riferito dell‘uccisione di 500 uomini yazidi da parte dei jihadisti durante la conquista della città di Sinjar e dei villaggi vicini. Le loro donne sono state prese come schiave in quanto “bottino di guerra”.
“Veniamo massacrati, la nostra religione viene cancellata dalla faccia della terra. Vi imploro, in nome dell’umanità”, ha concluso.
A Sinjar avevano trovato rifugio anche centinaia di famiglie turcomanne sciite, un’altra minoranza irachena, fuggite da Tal Afar, una cinquantina di chilometri più a est, già caduta sotto il controllo dei jihadisti il 23 giugno. Ali al-Bayati, un attivista per i diritti dei turcomanni, aveva riferito ieri di “500 famiglie turcomanne sciite fuggite”, di cui “circa 100 o più hanno raggiunto un cementificio situato a 15 chilometri a Sinjar… e sono ancora lì e non hanno nulla. Hanno bisogno di aiuto”. ( tmnews fonte Afp)