Il PD paragona gli immigrati ai tagliagiole e accusa un carabiniere di razzismo

3 agosto – Intorno al 18 luglio i jihadisti dello Stato islamico hanno ucciso almeno 90 persone, tra militari pro-regime, personale della sicurezza e impiegati, durante l’attacco contro il giacimento di gas di Shaar, nella provincia di Homs. Lo hanno riferito gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, che in un comunicato parlano anche di 270 dispersi ( Si sa per certo che a presidiare la struttura erano circa 340 paramilitari), ma soprattutto lo hanno testimoniato gli stessi jihadisti con video e immagini messe in rete di cui vi diamo un esempio qui sotto, invitando le persone emotive a non ingrandire le immagini.

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E veniamo al punto. Siamo a Castel San Pietro Terme (BO) e un esponente della Lega Nord ha rilanciato un articolo con le scabrose immagini delle decapitazioni che ovviamente hanno suscitato commenti inorriditi fra i lettori. Ma, come racconta Cristina degli Esposti sul Resto del Carlino, tre commenti hanno scatenato una ridda di polemiche perché a scriverli è stato un carabiniere.

Tre commenti che hanno scatenato una ridda di valutazioni politiche, soprattutto perché a scriverli è un carabiniere.  «Bello il loro Dio che gli permette di fare queste p…, un Dio che permette tutto questo è solo una bestia, un p… come loro». «Ci sono politici nel mio paese che difendono il popolo arabo, difendono anche la loro religione mentre continuano a ammazzare». «Bisogna cancellarli dalla faccia della terra»

 Questi i commenti che, però, non sono andati giù a un ex candidato di maggioranza al consiglio comunale che ha subito rilanciato l’accaduto con una lettera aperta al sindaco Fausto Tinti, pubblicandola anche sulle pagine del social network di altri politici castellani. «Non posso pensare che un sindaco possa accettare che un rappresentante delle forze dell’ordine della propria città possa impunemente lasciarsi andare a dichiarazioni del genere — recita in un passo della lettera —. Come può questa persona essere imparziale di fronte a coloro che abitano la nostra città, arabi compresi?».

L’ex candidato di maggioranza, contrariamente al carabiniere che ha dichiarato, (di getto, dopo la visione delle immagini) un parere personale su un’azione truculenta specifica,  mette invece sullo stesso piano i tagliagole che hanno sgozzato e decapitato degli innocenti in Siria con gli immigrati islamici che si trovano Italia, accusando il carabiniere di non poter essere imparziale. Ovviamente non leggiamo nel comunicato  una sola parola di condanna e di disgusto per gli efferati omicidi commessi dai jihadisti in questione.

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Ma come? Non sono loro (Boldrini e Kyenge in testa) quelli che predicano “bisogna condannare il reato e non la nazionalità”? E allora perchè non leggiamo alcuna critica al crimine, ma una difesa del popolo arabo in toto, mettendo nello stesso calderone immigrati e jihadisti assassini? Chi ha offeso di piu’ gli arabi? Il carabiniere o l’ex “candidato di maggioranza”?

Assistiamo, tanto per cambiare, alla solita messinscena sinistra che cerca di strumentalizzare qualsiasi opinione personale per accusare di razzismo chiunque non sia allineato alla loro tolleranza pelosa. Alcuni esponenti del PD, ex Pci, ex Pds, ex Ds, ex Pd, ex DEM ora PdREnzi, da bravi nipotini di Stalin, non hanno mai avuto il senso della democrazia e pretendono di sostituire, alla coscienza individuale, una coscienza collettiva obbligatoria dettata dalla loro furia ideologica. Inoltre non riescono, forse non vogliono, distinguere una critica mirata ad una determinata situazione o persona, da una critica generica.

Lo abbiamo già visto in altre situazioni con frasi tipiche “Renzi come la Boldrini universalizza gli insulti e Mineo si scusa“, Chi offfende la Boldrini offende tutte le donne”, “Chi offende la Kyenge offende tutti gli italiani“, Boldrini:chi insulta me, offende tutte le donne;   Chi contesta la Kyenge getta discredito sulle istituzioni italiane ,   KYENGE: “Chi insulta me offende l’umanità intera”  eccc. ecc….

L’universalizzazione dei concetti e delle offese non è una novità per i compagni: se offendi uno di loro, offendi , minimo minimo, mezzo mondo, se non addirittura l’umanità intera. La responsabilità individuale di accettare critiche singole è morta da un pezzo e viene scaricata, di volta in volta, su tutta una categoria di indivudui nell’infantile illusione che, piu’ sono le persone coinvolte, piu’ aumenta la gravità dell’eventuale offesa.

Continua il restodelcarlino

E il botta e risposta ha inizio, con un esito però inaspettato. Il primo cittadino non interviene nella conversazione e affida al suo profilo ufficiale una frase di condanna: «Ogni forma di razzismo va condannata moralmente, politicamente e, qualora venga accertata una violazione delle leggi, anche penalmente». Ma nella discussione apertasi con la pubblicazione della lettera, la stragrande maggioranza dei commenti non censura quelle affermazioni partendo da un presupposto: quei commenti tacciati di razzismo e xenofobia sono stati scritti da un privato cittadino, dismessi i panni dell’Arma.

«Uno è padronissimo di poter esporre le sue idee e dovrebbe poterlo fare indipendentemente dal lavoro che fa. Sono convinto che sul lavoro la professionalità sopravanza le proprie idee personali ed è lì, sul lavoro, che deve essere misurato se vi sono o meno condizioni che possano impedire lo svolgimento sereno delle funzioni», scrive un consigliere comunale d’opposizione. «Questo signore ha scritto un suo parere personale, una sua idea, una sua esternazione non ricollegandola affatto alla divisa che indossa. Preso atto di questo, sarebbe diverso (ed avresti ragione) se avesse scritto una roba tipo “la prossima volta che sono in servizio e ne becco uno, farò di tutto per cancellarlo dalla faccia della terra”. Così non è», pubblica il portavoce di una delle liste civiche che ha sostenuto il primo cittadino alle elezioni.

 Che cosa avrebbe dovuto fare il carabiniere? Astenersi dai commenti perchè militare o esprimere, seppure in modo rude, tutto il suo sdegno, come fa fatto? Ma chi è quella persona fredda e cinica che riesce, a primo impatto, a mantenere una posizione  POLITICAMENTE E ISLAMICAMENTE CORRETTA davanti a tanto orrore? Forse i compagni sì? Ci congratuliamo per l’aplomb….

Ancora dal restodelcarlino

Contattato dal Carlino sull’accaduto, il carabiniere in questione ha chiarito il suo pensiero. «Non ce l’ho affatto con il popolo arabo, cosa che mi è stata attribuita impropriamente — spiega —. Sono rimasto allibito di fronte a quelle immagini orribili e, di morti, in vita mia per servizio ne ho visti. Nemmeno al tuo peggior nemico auguri uno scempio simile. Cancellerei chi commette atti come quelli, non il popolo arabo. Avrei scritto le stesse cose anche se si fosse trattato di un altro popolo. Ho fatto una libera affermazione, ma non come carabiniere».

 L’articolo a cui facciamo riferimento è questo
http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/polemica-facebook-arabi-terra-1.95528

@Armando Manocchia