2 agosto – Il nuovo film di Sabina Guzzanti, “La Trattativa” è destinato a sollevare polemiche feroci. Soprattutto dalle parti del Pd. La Guzzanti che presenterà il suo film (fuori concorso) al Festival di Venezia punta il dito contro Renzi: “«È stata una trattativa fondamentale, un atto fondativo della Seconda Repubblica davvero importante per capire quello che è successo in quegli anni e in quelli successivi – dice la Guzzanti – per capire “passo passo” il progetto di Licio Gelli, i patti con Berlusconi e il fatto che in questo Paese non ci sia stata nessuna opposizione. Anche Matteo Renzi – conclude – non è altro che il frutto di questo accordo?”.
Furia Pd – Parole che pesano e che, come racconta il Mattino hanno scatenato la reazione del Pd. I dem non hanno digerito le accuse rivolte al premier e nemmeno la locandina del film che nel logo della Repubblica mostra la sagoma di un uomo con la lupara in spalla.
“È inutile lamentarsi dei numerosi episodi all`estero che speculano sulla mafia per vendere prodotti, come i casi Don Panino e Vino Mafiozo, se poi in Italia ci troviamo di fronti a casi altrettanto deplorevoli come il manifesto del nuovo film di Sabina Guzzanti che appare decisamente irrispettoso dei simbolo della Repubblica, con l`inserimento al centro dello stemma dello Stato di un uomo con coppola e lupara”, dicono Michele Anzaldi, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli, Ernesto Magorno e Nicodemo Oliverio. “Un modo per accomunare tutto il Paese alla cupola mafiosa che offende e appare decisamente fuori luogo”. Insomma adesso i dem scoprono la faziosità della Guzzanti. Ma quando accusava il Cav nel docu-film Draquila sul terremoto in Abruzzo del 2009 nessuno dal Nazareno ha difeso Silvio. I tempi cambiano e Sabina da “compagna” diventa nemica… Libero