1 agosto – Imprenditori e lavoratori dell’indotto di Ilva, Eni e Cementir si sono ritrovati questa mattina davanti al piazzale del porto mercantile, aderendo all’iniziativa di Confindustria Taranto, per una manifestazione che intende richiamare l’attenzione sull’emergenza che investe il sistema economico e produttivo della città.
Gli operai, in tuta da lavoro, hanno mostrato i cartelli con le scritte: ‘Indotto Ilva risorse esaurite’, ‘No alla desertificazione industriale’, ‘Oggi manifestiamo domani chiudiamo’, ‘Una città che non produce è una città che muore’, ‘No alla città dei no’, ‘Tempa rossa + lavoro + sviluppo per il porto’. I mezzi pesanti e leggeri si sono concentrati nel piazzale antistante l’ingresso C dello stabilimento Ilva per poi snodarsi lungo la statale 7 sino ad arrivare al punto di stazionamento del porto.
I lavoratori dell’indotto del Siderurgico hanno raggiunto la ‘portineria imprese’ e poi sono stati condotti in autobus al punto del raduno. Gli imprenditori, i dipendenti dell’indotto Eni e dell’Arsenale e gli altri partecipanti si sono presentati direttamente davanti all’entrata del porto mercantile per unirsi agli altri manifestanti. La manifestazione, chiamata ‘Industria ultima fermata’, prevede un corteo verso la sede della prefettura, dove una delegazione consegnerà al prefetto, Umberto Guidato, un manifesto indirizzato al governo.
Tra le problematiche evidenziate dal presidente di Confindustria taranto, Enzo Cesareo, ci sono la crisi dell’Ilva, che si ripercuote sulle imprese dell’indotto e dell’appalto per i ritardi nei pagamenti; il mancato sviluppo del porto e il rischio di chiusura e ridimensionamento degli stabilimenti Eni e Cementir. Un gruppo di cittadini ha inscenato una protesta durante il corteo organizzato da Confindustria Taranto contro la ‘desertificazione industriale’.
In piazza Fontana è avvenuto uno scontro verbale tra manifestanti e contestatori che hanno urlato ‘Taranto libera. Assassini. I nostri figli muoiono come i vostri figli, è una guerra tra poveri’. Gli industriali e gli operai hanno continuato a marciale al grido ‘Lavoro, lavoro’. I due gruppi erano divisi da un cordone di polizia e carabinieri.
Il questore, Enzo Mangini, nella serata di ieri ha emesso un’ordinanza con la quale ha vietato, per motivi di ordine pubblico, la contromanifestazione annunciata dal Comitato ‘Cittadini e lavoratori liberi e pensanti’ di cui fanno parte numerosi operai dell’Ilva e contestatori che il 2 agosto del 2012 bloccarono, in piazza della Vittoria, il comizio dei leader sindacali Camusso, Bonanni e Angeletti, pochi giorni dopo il sequestro degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva. tiscali