27 luglio – “Bisogna dire che la tutela fatta durante il fascismo con le leggi di Bottai del ’39 hanno salvaguardato una parte dell’Italia. Rispetto ad altri paesi del mondo noi abbiamo ancora molto del passato. Oggi invece nell’era di Matteo Renzi La Spezia è davvero l’ultima frontiera. Io spero che arrestino il sindaco che ha permesso di trasformare piazza Verdi in un mostro abbattendo alberi storici. Renzi vuole fare una rivoluzione? Si fa nei dettagli. E il primo atto dopo la vittoria delle europee è stato quello dell’abbattimento degli alberi fatto da un sindaco renziano”.
Lo sostiene il critico d’arte Vittorio Sgarbi intervenendo a “Spalle al muro”, trasmissione della web tv di Libero. Secondo Sgarbi a La Spezia si sono abbattuti alberi nonostante la sospensione del consiglio di Stato “per fare che? Trasformare quella bellissima strada che appartiene alla forma urbis dell’Italia anni Trenta per metterci una spina dorsale di cemento armato con archetti quadrati colorati di Daniel Buren, modestissimo e incapace artista francese, che ha rovinato molti luoghi di Francia e viene chiamato in Italia per rovinare anche questi“.
Sgarbi aggiunge che “è bizzarro che oggi si spendano 3 milioni per distruggere. Anche se sono soldi europei, non è che uno li spende solo perchè gli arrivano. D’altra parte quello che è avvenuto con le norme europee ha devastato le strade di Italia con una quantità infinita di rotatorie anche nei luoghi del terremoto emiliano dove nessuno ha pensato di mettere in sicurezza gli edifici storici…”. Nell’intervista Sgarbi torna sulla sua polemica contro le pale eoliche, sostenendo che anche Nichi Vendola si è pentito di averle messe in Puglia.
Parole sante.