27 luglio – “Santità, Siamo i migranti e rifugiati dell’Africa sub-sahariana che in questi ultimi anni hanno lasciato la propria casa, la propria famiglia e le proprie radici per tentare di raggiungere l’Europa e ottenere col proprio lavoro una vita dignitosa, più umana. Oggi chiediamo a Lei di volerci concedere un’udienza, al fine di poterci confrontare, di poterle esprimere le nostre speranze e le nostre proposte e di ascoltare le Sue”.
Inizia così la lettera-appello che gli immigrati del movimento dei Migranti e dei Rifugiati di Caserta, molti dei quali provenienti da Castel Volturno, teatro due settimane fa di uno scontro tra la comunità nera e quella bianca, consegneranno al Papa per la visita di ieri.
“Abbiamo ascoltato e letto con attenzione e speranza le parole che Lei sta dedicando al dramma delle migrazioni, alle situazioni delicate come Lampedusa, alla mancata accoglienza e alla percezione del fenomeno come un’emergenza – prosegue la missiva – e soprattutto ci riconosciamo nella critica alla “cultura dello scarto“.
“Eccoci – scrivono gli immigrati – noi siamo tra gli “scartati”.
perche non sctovono ai loro governanti e centri islamici super miliardari
vedremo che soluzione gli troverà il Papa. Il Papa avrà delle nozioni di matematica e potrà sapere che non è possibile ospitare illimittamente. E poi perchè cercare una vita migliore qui lontano dal loro paese quando basterebbe aiutarli a casa loro ?