Fra i 20 film che si contenderanno il Leone d’oro della 71° edizione della Mostra internazionale di Arte cinematografica di Venezia, che si svolgerà al Lido da mercoledì 27 agosto a sabato 6 settembre 2014, ci saranno anche tre film italiani.
Si tratta di Hungry hearts di Saverio Costanzo, con Alba Rohrwacher, de Il giovane favoloso di Mario Martone, con Elio Germano ed Isabella Ragonese, e di Anime nere di Francesco Munzi, con Barbara Bobulova
Ma parlano un po’ italiano anche The Cut di Fatih Akin e Pasolini di Abel Ferrara (con Willem Dafoe, Riccardo Scamarcio, Ninetto Davoli e Valerio Mastandrea), coprodotti nel nostro paese.
Il cartellone della manifestazione è stato presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa al St. Regis Grand Hotel dal Direttore Alberto Barbera e dal Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta.
FILM DI APERTURA – Ad inaugurare la kermesse sarà il già annunciato Sarà Birdman (o The Unexpected Virtue of Ignorance) del regista messicano Alejandro Gonzalez Iñarritu, interpretato da Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone e Naomi Watts, in Concorso.
CONCORSO – In competizione ci saranno, fra gli altri, anche 99 Homes di Ramin Bahrani (con Michael Shannon e Laura Dern), Manglehorn di David Gordon Green (con Al Pacino), 3 coeurs di Benoit Jacquot (con Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni e Catherine Deneuve), Good Kill di Andrew Niccol (con Ethan Hawke e Bruce Greenwood), Loin des hommes di David Oelhoffen (con Viggo Mortensen) e il documentario The Look Of Silence di Joshua Oppenheimer.
FUORI CONCORSO – Fuori concorso spiccano il film collettivo Words With Gods (diretto, fra gli altri, da Guillermo Arriaga, Emir Kusturica, Amos Gitai, Mira Nair ed Alex De La Iglesia), She’s Funny That Way di Peter Bogdanovich (con Owen Wilson, Jennifer Aniston e Rhys Ifans), Burying the Ex di Joe Dante, Perez di Edoardo De Angelis (con Luca Zingaretti), The Sound and the Fury di James Franco (con lo stesso Franco e Tim Blake Nelson), Tsili di Amos Gitai, La trattativa di Sabina Guzzanti, The Humbling di Barry Levinson (con Al Pacino e Charles Grodin), O velho do restelo di Manoel De Oliveira, il film di animazione The Boxtrolls di Anthony Stacchi e Annable Graham (con le voci di Ben Kingsley e Toni Collette), i documentari La zuppa del demonio di Davide Ferrario e Un giorno da italiani di Gabriele Salvatores, la serie televisiva Olive Kitteridge di Lisa Cholodenko (con Frances McDormand, Richard Jenkins e Bill Murray), e la versione director’s cut di Nymph()maniac-Volume II di Lars Von Trier (con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgard, Shia LaBeouf e Willem Dafoe).
Il ritorno dietro la macchina da presa di Peter Bogdanovich è prodotto da Wes Anderson, mentre la nuova serie della Hbo dalla stessa McDormand e da Tom Hanks.
ORIZZONTI – Da segnalare Senza nessuna pietà di Michele Alhaique (con Pierfrancesco Favino), Cymbeline di Michael Almereyda (con Milla Jovovich, Ed Harris, Ethan Hawke, John Leguizamo e Bill Pullman), La vita oscena di Renato De Maria (con Isabella Ferrari), The President di Mohsen Makhmalbaf, Jackie & Ryan di Ami Canaan Mann, e Belluscone, una storia siciliana di Franco Maresco (con Tatti Sanguineti, Salvatore Ficarra e Valentino Picone).
Barbera non si è sottratto alle domande sui grandi assenti di questa edizione. Su tutti Inherent Vice di Paul Thomas Anderson e Gone Girl di David Fincher, che hanno preferito l’anteprima al New York Film Festival «per una precisa scelta di marketing delle case di distribuzione statunitensi». Ma anche Interstellar di Christopher Nolan, che più semplicemente «non è stato ultimato, e non parteciperà ad alcun festival per una precisa volontà del regista».
Barbera ha anche annunciato, però, che uno o due titoli potrebbero ancora aggiungersi alla selezione. E le aspettative non possono che concentrarsi attorno a Big Eyes di Tim Burton e a Knight of Cups di Terrence Malick.
Luca Balduzzi