23 luglio – Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha avviato un’inchiesta sull’offensiva di terra di Israele contro Gaza, accogliendo la richiesta palestinese affinché le azioni dello Stato ebraico venissero valutate da un organismo internazionale.
I 46 membri del Consiglio hanno appoggiato la bozza di una risoluzione palestinese con 29 voti a favore: gli Stati arabi e musulmani sono stati affiancati da Cina, Russia e dalle nazioni dell’America Latina e dell’Africa. Gli Stati Uniti sono gli unici che hanno votato contro. Mentre i Paesi europei si sono astenuti.
Al momento, per quanto intensi siano gli sforzi diplomatici per raggiungere una tregua, non si segnalano passi concreti. Il premier palestinese Rami Hamdallah durante il suo incontro con il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon riportato oggi dalla Bbc, ha ribadito che un accordo di cessate il fuoco deve prevedere la revoca del blocco economico imposto da Israele alla Striscia di Gaza.
Hamdallah, premier del nuovo governo di unità palestinese tra Hamas e Fatah, ha dichiarato che è giunto il momento di mettere fine alle sofferenze dei palestinesi. “Chiediamo giustizia per il nostro popolo, soggetto all’occupazione israeliana da 47 anni – ha detto il premier – è il momento di mettere fine a questa aggressione, è il momento di revocare questo assedio”.
Il blocco economico è stato imposto da Israele ed Egitto nel 2007, quando Hamas prese il potere a Gaza.