23 luglio – Sta per essere condotto verso il carcere di Opera, Gianfranco Galan e sono state diverse, a quanto si apprende in ambienti parlamentari FI, le telefonate al deputato per il quale l’Aula della Camera ha oggi votato l’autorizzazione all’arresto, per la vicenda Mose.
Tra i tanti messaggi che lo hanno raggiunto, particolarmente apprezzato sarebbe stato, riferiscono le stesse fonti, quell di Daniele Capezzone. Mentre non e’ mancata una telefonata di solidarieta’ da parte di Silvio Berlusconi.
Galan non ha rinunciato alla sua abituale ironia: sono diventato un appestato, neanche piu’ in ospedale mi vogliono, avrebbe detto. E sempre secondo le stesse fonti, l’ex ministro avrebbe spiegato di essere “incazzato” nei confronti dei suoi tre accusatori che gli hanno spalancato le porte della prigione.
“Sono incazzato e sapete benissimo con chi”: lo ha detto Giancarlo Galan ieri uscendo in carrozzina dall’ospedale di Este, dove è stato ricoverato per una decina di giorni per i sintomi di una tromboflebite. E’ quindi salito su un’ambulanza diretta verso Cinto Euganeo e , dal momento che non risultava notificato alcun provvedimento, una volta giunto a casa, ha chiamato i carabinieri, per capire cosa succede dopo il sì al suo arresto votato dalla Camera.
Fonti vicine a Galan, dicono che è molto più che incazzato: “sono imbestialito ed incredulo” di fronte alla decisione dei medici dell’ospedale di dimetterlo. Decisione che – assicurano le stesse fonti – non aveva in alcun modo preventivato.
Il parlamento ha sancito un arresto preventivo illegale, che sarebbe fuorilegge anche per un cittadino non parlamentare. Galan aveva chiesto di essere sentito dai magistrati, che invece hanno rifiutato di incontrarlo in stato di libertà, perchè vogliono interrogarlo in carcere per metterlo in sudditanza psicologica.
Gli avvocati di Giancarlo Galan, presenteranno una richiesta di arresti domiciliari