Spese folli per tenere aperta la Camera anche quando i deputati non lavorano
23 luglio – Tenere aperta la Camera dei deputati anche quando non ci sono le sedute ha un costo da capogiro. Il quotidiano romano il Tempo dedica oggi addirittura l’apertura a queste spese pazze, che in tanti chiedono di tagliare, e di fare presto.
Solo per organizzare mostre, convegni, concerti e conferenze la Camera ha previsto nel bilancio 2014-2016 un costo totale di 6.485.000 euro: 2.175.000 per quest’anno, 2.155.000 per il 2015 e 2.155.000 per il 2016.
Nessuno mette in dubbio la qualità e l’interesse di tutte queste attività, ma in tempi di crisi una sforbiciata appare il minimo.
Un dato su tutti: “Tenere aperta un giorno la Camera significa spendere di più di quanto occorre per lo Stadio Olimpico, il Circo Massimo, il Centrale del Foro Italico o l’Auditorium Parco della Musica” scrive il Tempo.
E’ su queste spese che si è concentrato un deputato della Lega Nord, Davide Caparini, segretario dell’Ufficio di Presidenza, che chiede più trasparenza su questi punti e una “razionalizzazione degli eventi in calendario affinché siano previsti esclusivamente quelli strettamente attinenti alle finalità istituzionali”
I costi fissi della Camera sono di 230 milioni l’anno: il costo fisso per tenere aperta la struttura ogni giorno è di 730mila euro al netto degli stipendi dei deputati. Cifra evocata in aula il 6 novembre 2013 dal deputato e mai smentita dai questori. «Ora – osserva Caparini – decidere di aprire» Montecitorio la domenica e nei giorni festivi «costa quella cifra». Di cui l’invito a usare altre strutture come l’Autoditorium «che è nuovo ed è fantastico» e lasciare alla Camera il gratuito patrocinio dell’iniziativa. Anche perché in caso di apertura domenicale – peraltro prevista nel calendario di eventi pubblicato sul sito della Camera una volta al mese – i costi lievitano a causa degli straordinari.
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