22 lug. – Industria italiana in affanno, zavorrata da fatturato e ordinativi in forte calo. Secondo l’Istat, il giro di vendite a maggio ha subito un calo dell’1% rispetto al mese precedente. Rispetto al maggio 2013, si assiste a un incremento dello 0,1%. Ad aprile il dato aveva registrato una flessione congiunturale dello 0,1% e una crescita tendenziale del 2,2%. Su base mensile, il fatturato cala dell’1,9% sul mercato estero e dello 0,6% su quello interno. Il dato tendenziale fa invece segnare una crescita dello 0,1% sul mercato interno e una flessione dello 0,1% su quello estero.
Per gli ordini all’industria a maggio si registra una flessione del 2,1% rispetto al mese precedente. Rispetto al maggio 2013, si assiste a un calo del 2,5%. Ad aprile il dato aveva registrato un incremento pari al +3,6% sul mese e al +6,2% sull’anno. Gli ordinativi esteri segnano una diminuzione congiunturale del 4,5%, quelli interni un calo mensile dello 0,2%. Gli incrementi piu’ rilevanti dell’indice grezzo degli ordinativi rispetto al maggio 2013 riguardano la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+15,0%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,6%) e la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2,5%); le contrazioni piu’ consistenti si registrano nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-13,6%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-8,8%) e nell’industria del legno, carta e stampa (-6,5%). “Sono dati che non possono far piacere” e’ il commento del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi che, pur premettendo di “non voler banalizzare”, fa notare che le “misure messe in campo dal Governo nascono proprio dalla consapevolezza che questo e’ il periodo in cui ci si muove”.
Allo stesso tempo, ha detto il ministro al termine del vertice informale tra i colleghi dell’Ue, “essendo dati di maggio e’ evidente che l’influenza delle nostre iniziative sono ancora flebili: ci vogliono nervi saldi e un po’ di pazienza”.
In allarme i sindacati. Il calo della produzione industriale “e’ la nostra preoccupazione ed e’ anche l’allarme che abbiamo lanciato nei giorni scorsi” ha affermato la leader della Cgil, Susanna Camusso. Per il segretario confederale Uil, Antonio Foccillo, i dati dell’Istat “confermano che l’intero sistema produttivo italiano e’ ancora in crisi e non si intravede la fine della difficile fase economica”.