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A Istanbul il gran numero di quanti si aggirano per il centro storico chiedendo l’elemosina è diventato un problema
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17 luglio – Troppi siriani in città. E’ l’allarme lanciato dal governatore di Istanbul, Huseyin Avni Mutlu, che ha annunciato “misure drastiche” per allontanare i profughi arrivati dal paese vicino, fuggiti da una guerra in corso da più di tre anni. Secondo Mutlu sono 67mila i rifugiati siriani nella città sul Bosforo. Troppi, a suo giudizio. Tanto da rendere necessario adottare una normativa che consenta di deportarli verso i campi profughi allestiti nel sud-est, anche “senza il loro consenso”.
“In tempi molto brevi – ha detto il governatore, citato dai siti locali – prenderemo nuove e drastice misure. Stiamo lavorando a una legge che ci consenta di mandare i rifugiati nei campi anche senza il loro consenso“. Mutlu ha quindi affermato che ci si sta già muovendo in questo senso e che 500 profughi siriani sono già stati condotti nei campi profughi sul confine con il loro paese, che ospitano circa 300mila persone.
Secondo il governatore, i rifugiati che vivono a Istanbul sono “molto più qualificati” di quelli che vivono altrove, ma il gran numero di quanti si aggirano per il centro storico chiedendo l’elemosina è diventato un problema. Gli stessi “rappresentanti della comunità siriana di Istanbul – a suo dire – sono scontenti dei loro compatrioti che chiedono l’elemosina e che danneggiano la loro immagine di rifugiati”.
La tensione per la presenza crescente di siriani in Turchia è in crescita non solo a Istanbul. Domenica scorsa, a Kahramanmaras, nel sud-est, la polizia si è scontrata con un gruppo di manifestanti che protestava contro la massiccia presenza di profughi. adnkronos