15 luglio – Greenpeace India e le ong che operano nel Paese “rappresentano una minaccia alla sicurezza economica nazionale” e “hanno un impatto negativo sullo sviluppo“. Sono alcune delle accuse contenute in un rapporto dei servizi segreti e trapelate ieri. Il documento di 21 pagine riporta la data del 3 giugno ed è stato consegnato nelle mani del Primo ministro Narendra Modi. In esso si prendono i mira le organizzazioni non governative che ricevono fondi dall’estero, accusandole di aver “fomentato le proteste anti-nucleare e anti-carbone”.
Immediata la replica del gruppo ambientalista: “Abbiamo il diritto legittimo di esprimere le nostre posizione in quella che è, dopo tutto, la più grande democrazia al mondo. Crediamo che questo rapporto voglia imbavagliare e mettere a tacere la società civile che fa sentire la sua voce contro le ingiustizie commesse sulla popolazione e sull’ambiente, facendo domande scomode sull’attuale modello di crescita”.
In particolare, il documento critica le manifestazioni sostenute da Greenpeace e altre ong contro le centrali nucleari e quelle a carbone. Il gruppo ambientalista sostiene l’uso di energie rinnovabili e condanna la distruzione di foreste per la costruzione degli impianti a carbone. (asianews)