15 lug 2014 – Le linee guida del protocollo di intesa in materia di legalita’ nella gestione della cosa pubblica siglato stamane al Viminale tra il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, rappresenteranno oltre che indicazioni piu’ chiare ai prefetti sul territorio un fatto visibile per la ”linea dura del governo contro la corruzione.
La “lotta alla corruzione” è l’arma USA per affermare i propri interessi economici nel mondo
I corrotti da oggi si dovranno sottoporre alle stesse misure di prevenzione usate per i mafiosi e i prefetti dovranno usare le stesse linee per intervenire contro i corrotti cosi’ come lo si fa contro i beni dei mafiosi”. A sottolinearlo e’ stato stamane il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha siglato stamane al Viminale un protocollo di intesa con il presidente dell’autorita’ nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone.
Lo stesso Alfano ha sottolineato la serieta’ del provvedimento e i danni che possono essere provocati da una gara truccata definita ”un attentato alle leggi del mercato in grado di alterare gli equilibri del mercato stesso che non e’ piu’ regolatore nelle scelte delle migliori offerte”. Gli obiettivi della politica di anticorruzione messa in atto dal governo, ha poi spiegato il responsabile del Viminale, sono fondamentalmente due: ”Fermare in tempo i ladri e non toccare, nel contempo, le opere facendo quindi patire alle comunita’ lo scotto delle azioni del corrotto”.
Secondo Alfano i protagonisti principali, con la sigla del protocollo, di questa lotta alla corruzione saranno in particolare i prefetti e gli enti locali con la partecipazione di autorita’ come il ministero dell’Interno e la stessa Anac. ”La testimonianza questa – ha poi aggiunto Alfano – che la squadra-Stato c’e’ e si muove compatta anche in tema di prevenzione. Con il protocollo siglato oggi si potra’, quindi, intervenire su ogni singola commessa o contratto”. asca