Marino e il problema Rom: non esiste
14 luglio – E’ successo nel III municipio di Roma. Hanno sgomberato un campo Rom abusivo in via Val D’Ala, gli sgomberati si sono presentati davanti alla sede municipale rivendicando una sistemazione alternativa, che non fossero le case famiglia. L’assessore e il presidente municipali li hanno fatti sistemare nell’androne del municipio. Solo ieri i Rom sono stati caricati su un paio di mezzi Atac e portati alla vecchia Fiera di Roma. La Giunta Marino? Un’altra volta caduta dalle nuvole. Eppure il problema degli insediamenti abusivi Rom è un problema che affligge Roma da decenni. Personalmente non ricordo cosa Marino andasse sostenendo durante la sua campagna elettorale sul problema.
Credo di non sbagliare nello scrivere che al tempo avesse furbescamente evitato il tema. Ma oggi i romani presentano il conto. Tanto più che, a leggere un rapporto edito dall’associazione “21 luglio” dal titolo “Campi nomadi SpA”, si apprende che Roma Capitale, solo nel 2013, ha speso circa 24 milioni di euro: 16 milioni per la gestione dei campi Rom; 6 milioni per la gestione dei tre centri di raccolta; 2 milioni per i 54 sgomberi forzati. Dallo studio si apprende, inoltre, che solo un’esigua parte della spesa complessiva è stata destinata alle attività di integrazione e sicurezza. Per non parlare del fatto che quasi la totalità dei 24 milioni di euro sono stati affidati senza bando pubblico. Così come non c’è una valutazione ex post sui risultati ottenuti.
D’altronde, se si affidano le somme di denaro senza bando pubblico, poco importa poi capire l’efficacia delle attività messe in campo. Ma al netto di tutte le storture richiamate dal rapporto, rimane il dato inconfutabile che Roma Capitale sta perseverando in una politica fallimentare. Chiaramente al sindaco Marino, tra un concerto dei Rolling Stones, un plastico del futuro e futuristico stadio della Roma, la pedonalizzazione di un altro pezzo di Foro romano e la presentazione della maratona rock a piazza del Popolo, poco importa.
Così lascia che il suo assessore alle politiche sociali litighi con quello del III municipio e che i cittadini di Città Giardino assistano al triste spettacolo di 30 Rom accampati alla disperata nell’androne di un municipio.
D’altronde, Marino il problema dei Rom lo ha risolto da tempo, allorquando in una sua illuminante circolare affermò, «Chiedo che d’ora in poi, nelle espressioni della comunicazione istituzionale e nella redazione degli atti amministrativi, in luogo del riferimento al termine “nomadi” sia più correttamente utilizzato quello di “Rom, Sinti e Caminanti”».
Risolta la questione semantica, al pari di una Boldrini qualunque, Marino lascia che il problema assilli i cittadini ed assiste immobile alla denigrazione della Città. Ma vede caro Sindaco, il problema dei Nomadi (pardon) dei “Camminanti” (o come diavolo lei voglia chiamarli) sta dando un’immagine deleteria della Capitale. Accampamenti abusivi privi di ogni controllo e di ogni minima condizione di igiene, gruppi di Rom che accerchiano i turisti e i cittadini romani ad ogni stazione metro per derubarli, minori costretti a chiedere l’elemosina suonando sempre la stessa triste melodia sudamericana con una sgangherata fisarmonica. Non è un bello spettacolo. E non serve chiamare i Rolling Stones o i Cold Play a rallegrare il clima. Né tantomeno promettere un nuovo stadio ai romanisti.
Serve una seria politica di gestione del problema Rom. Perché, nel caso lei non se ne fosse accorto, Roma fa schifo. Ogni giorno di più.
Enrico Pazzi – www.romatoday.it