12 lug 2014 – ”E’ urgente oggi uscire da una mancanza di programmazione attraverso un’analisi seria della situazione attuale a cui corrisponda un’azione adeguata da parte del Governo senza la quale si rischia di lasciar spazio alla malavita organizzata”.
Questa l’analisi della Caritas lombarda sull’emerga immigrazione. Secondo l’organismo caritativo della chiesa meneghina ”non possiamo nasconderci il fatto che, dopo aver affrontato i pericoli di una traversata su barconi fatiscenti messi a loro disposizione non certo da associazioni umanitarie, chi e’ fortunato e si salva e’ costretto o ad affidarsi nuovamente alla malavita per raggiungere il paese che lo potrebbe ospitare, oppure finisce in strutture di fortuna con la prospettiva di essere posteggiato per anni in attesa che il sistema di identificazione e la decisione di cosa fare diano il loro verdetto”.
Da qui le richieste per un programma di accoglienza in Italia e in Europa con le necessarie coperture finanziarie; corridoi umanitari che permettano il raggiungimento dei paesi ai quali si e’ diretti; la dichiarazione da parte del Governo italiano dello stato di emergenza nazionale.
La Caritas chiede, quindi, una ”ridistribuzione equa” sul territorio nazionale di chi decide di restare con la collaborazione delle Regioni e degli enti locali; un permesso umanitario soprattutto per chi fugge dalla guerra come i siriani; l’accesso per i richiedenti asilo ai percorsi formativi e agli impieghi socialmente utili e bandi piu’ semplici ”per l’assegnazione delle accoglienze, al fine di poter dare risposte tempestive”. asca
Ma la Caritas non dovrebbe occuparsi innanzitutto delle famiglie Italiane povere ?