8 luglio – “Benedetto XVI è un uomo come mio padre, che ha 93 anni. E so che temi come la pedofilia e l’omosessualità per uomini come loro richiedevano pudore e vergogna. Non è che si è voluto nascondere, la soluzione era non esibire per pudore. Ratzinger, un uomo come mio padre è stato chiamato a testimoniare di una cosa che non voleva nemmeno sentire perchè la sua visione del mondo era quella di cercare di curare il male senza mostrare. Errore rispetto ai nostri tempi in cui se uno non è gay non è nessuno. Dispiace per quelli che non lo sono, ma è un dato inquietante”.
Così Vittorio Sgarbi ha spiegato le dimissioni di papa Benedetto XVI in un incontro ad Itri (Lt), nella chiesa di Santa Maria Maggiore, sui Papi santi insieme fra gli altri a monsignore Gianfranco Girotti, reggente emerito della Penitenzeria apostolica Vaticana. Nell’incontro- ripreso dalla web tv di Libero, Sgarbi ha riportato la confidenza fattagli da un vescovo, sul fatto che nessuna donna potrà mai diventare sacerdote da qui alla fine dei tempi: “E’ certo, perchè il sacerdozio, la funzione che nell’Ultima cena viene data ai dodici apostoli, è data a 12 uomini. Quindi ha un valore simbolico che va oltre al fatto che uomo e donna sono medesimo spirito e medesima intelligenza. Non ci saranno quindi vescove o prete. Questo per me è una garanzia: un mondo in cui tutto è ordinato secondo regole che non verranno sovvertite”.
Sgarbi poi si dice certo dell’intervento della Provvidenza nella scelta di Papa Francesco: “E’ lo Spirito Santo che ha pensato che la Chiesa dopo la provvidenziale decisione di Benedetto XVI dovesse avere un papa assolutamente discontinuo, qualcuno sconcertante. Bergoglio sale su un autobus, potrebbe fare perfino l’autostop, può fare qualunque cosa. E la Chiesa che era arrivata al punto più basso nel rapporto con il mondo è diventata più popolare che mai…”