5 luglio – Venti bombe nucleari nella base italiana di Ghedi (Brescia), altre cinquanta in quella americana di Aviano (Pordenone): un arsenale che assegna al nostro Paese il primato europeo nel numero di ordigni atomici statunitensi. Lo rivela il sito de “l’Espresso” (www.lespresso.it) grazie a uno studio di Hans Kristensen, direttore del “Nuclear Information Project” dell’organizzazione “Federation of American Scientists” con sede a Washington DC.
La presenza degli ordigni non è mai stata confermata dai governi di Roma e Washington. Ma il dossier de “l’Espresso” ne dimostra l’esistenza grazie anche a foto satellitari. Le immagini infatti mostrano nella base di Ghedi i veicoli speciali della Nato destinati alla gestione operativa degli ordigni: mezzi fotografati nello scorso marzo.
I venti ordigni “bresciani” sono di proprietà americana e vengono custoditi da un reparto statunitense, ma è previsto che in caso di guerra vengano sganciati dai cacciabombardieri Tornado del Sesto Stormo italiano. Nello scorso gennaio i militari dei due paesi hanno celebrato con una cerimonia a Ghedi i cinquantanni dall’arrivo delle armi atomiche, inaugurando anche un ceppo commemorativo.
Ora tutto il dispositivo nucleare americano presente in Europa verrà aggiornato, con nuove misure di sicurezza e una versione modernizzata delle bombe B-61. L’Italia già oggi deve garantire le spese per ospitare i custodi americani degli ordigni e l’addestramento degli equipaggi dell’Aeronautica alle missioni nucleari, ma si dovrà anche fare carico di una parte dei costi delle misure di protezioni rinnovate.
dire.it
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