Orrore dell’immigrazione clandestina: il peschereccio “una fossa comune”, 45 morti

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2 lug. – Sono stati liberati dopo molte ore di lavoro di tutte le forze dell’ordine e di sicurezza i cadaveri dei migranti intrappolari da ieri nel pescereccio attraccato a Pozzallo. E’di 45 morti il bilancio definitivo dell’ennesima strage, dopo che le operazioni di recupero delle salme dagli angusti locali della cella frigorifera sono state completate poco prima delle sei di questa mattina. Le vittime sono tutti uomini adulti.
“Accatastati l’uno sull’altro, come in una fossa comune, che ricorda Auschwitz”. Cosi’, nelle parole di un investigatore profondamente scosso, la polizia di Ragusa ha trovato i 45 cadaveri degli immigrati morti di asfissia sul pescherecchio rimorchiato nel porto di Pozzallo.

Soffocati nel vano ghiacciaia, un locale di appena tre metri per tre dove si conservava il pesce durante la navigazione prima che questo scafo in legno diventasse il guscio sul quale gli scafisti senza scrupoli avevano ammassato 611 persone, 566 delle quali sono sopravvissute. Enormi le difficolta’ per riuscire ad arrivare al luogo angusto dove erano stipati i corpi senza vita dei profughi.

I vigili del fuoco di Ragusa hanno lavorato dalle 15 sino alle 19,30 di ieri per allargare in un primo momento la botola di accesso e quindi per scardinare l’intera coperta della imbarcazione. Un peschereccio tutto blu, con una unica linea al centro nera, di una ventina di metri, dove erano stipati le centinaia di profughi soccorsi domenica dalle navi “Chimera” e “Grecale” della Marina militare. La fregata “Grecale” ha completato in nottata lo sbarco dei 566 profughi, tra i quali 45 minori e 28 donne.

Per quanto riguarda le indagini, sono due i presunti scafisti fermati dalla polizia di Ragusa. Il fascicolo dell’inchiesta e’ seguito in prima persona dal procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia. Secondo quanto si apprende, in questo momento, si ipotizzano i reati di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Solo dopo le autopsie, infatti, il procuratore Petralia decidera’ quali imputazioni formulare per l’atroce fine dei 45 immigrati: le possibilita’ comprendono le accuse di morte come conseguenza di un altro reato e l’omicidio volontario.

Stamane i medici legali eseguiranno le autopsie sui 45 corpi, che sono stati deposti in una cella frigorifera di 4 metri per 3 messa a disposizione dalla protezione civile.
Nel corso della notte a Pozzallo e’ stato completato anche lo sbarco dei 566 superstiti del peschereccio, imbarcati sulla fregata “Grecale” della Marina militare. Tra loro 45 minori e 28 donne.
Intanto un altro barcone sovraccarico di immigrati e’ stato avvistato questa mattina a Sud di Portopalo di Capo Passero (Siracusa), l’estrema punta meridionale della Sicilia. Nel soccorso dello scafo, sul quale si trovano 250 circa secondo una prima stima, la nave “Vega” della Marina militare, uno dei mezzi del dispositivo “Mare nostrum”.  agi