1 LUG – Gli agenti colpevoli degli atti di violenza nel carcere di S.Sebastiano a Sassari il 3 aprile 2000 non hanno ricevuto pene proporzionali al reato commesso. La Corte europea dei diritti umani ha quindi condannato l’Italia per aver sottoposto a trattamento inumano e degradante Valentino Saba, uno dei detenuti.
L’inchiesta squassò il mondo carcerario: un mese dopo vennero eseguiti 82 ordini di custodia cautelare, fra agenti e dirigenti, questi ultimi condannati dai 10 mesi a un anno e 8 mesi.
Gli abusi furono la risposta repressiva a una protesta dei detenuti, che batterono con le posate sulle grate, diedero fuoco alle lenzuola, fecero esplodere le bombolette di gas perché, a causa dello sciopero dei direttori delle carceri, furono lasciati senza viveri del “sopravvitto” e senza sigarette.
Valentino Saba denunciò gli atti di violenza subita. La Corte ha stabilito che lo Stato ora gli deve versare 15mila euro per danni morali (anche se lui ne aveva chiesti 100mila). Nel condannare l’Italia la Corte di Strasburgo mette in causa i tempi lunghi del processo, il fatto che molti colpevoli – 12 persone – sono stati prosciolti per prescrizione dei reati commessi, e che chi è stato condannato ha ricevuto pene troppo leggere in rapporto ai fatti per cui era stato incriminato.
Ad esempio i giudici indicano come pene troppo leggere la multa di 100 euro inflitta a uno degli agenti che non ha denunciato le violenze commesse dai suoi colleghi, o il fatto di aver sospeso la condanna al carcere per altri agenti. Nella sentenza i giudici sottolineano inoltre che le autorità italiane non hanno indicato se le persone sotto processo sono state sospese durante il procedimento come stabilisce la giurisprudenza della Corte di Strasburgo.
I giudici di Strasburgo, però, hanno anche stabilito che Valentino Saba è stato sottoposto a trattamento inumano e degradante ma non a tortura, come da lui sostenuto. Una sfumatura che non cambia la sostanza dell’ingiustizia subita.
Perchè dare fuoco a lenzuola, fare esplodere bombolette è lecito? I danni provocati dai detenuti, chi li ha pagati? I detenuti o l’onesto cittadino che paga tasse esorbitanti?