30 giugno – Spiagge da conservare o recuperare a Capo Carbonara. Ora c’è un’iniziativa che mette insieme la Provincia di Cagliari, l’associazione Tecla, l’Università di Cagliari e il Comune di Villasimius. Il progetto si chiama Res Maris e riguarda arenili, dune e praterie a posidonia di Isola dei cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu. In ballo ci sono 1,5 milioni di euro, quasi tutti finanziati dall’Unione europea.
Una delle maggiori minacce riguarda l’invasione di “specie invasive” registrata anche nel precedente progetto Life provedune. Si tratta, in acqua, della caulerpa racemosa, un’alga verde di origine australiana; e, a terra, il “carpobrotus”, l’agave e l’acacia. Da difendere invece le specie autoctone, soprattutto il ginepro, pianta che favorisce la crescita e la stabilizzazione delle dune e il giglio delle sabbie. Un altro obiettivo è quello di ridurre o eliminare la minaccia alle praterie di Posidonia determinata da ancoraggio.
Il progetto è stato presentato da Alessandro Sanna, dirigente settore Ambiente della Provincia, Gianluigi Bacchetta, direttore scientifico del Centro biodiversità dell’ateneo cagliaritano e Remo Ghiani, direttore dell’Area Marina protetta di Capo Carbonara. Partito il primo giugno, si concluderà nel 2018, come spiega il dirigente dell’assessorato all’Ambiente della Provincia di Cagliari Alessandro Sanna, intervistato da Monica Magro. tiscali