“Oggi spiace constatare che i miei timori erano fondati: passate le elezioni, a Padova sono arrivati 30 richiedenti asilo. Secondo la Prefettura 10 di loro si stabiliranno in città, presumibilmente anche nella Casa a colori di via del Commissario, nello stesso stabile già distrutto da precedenti ospiti”
Padova, 27 giu. (Adnkronos) – “Durante gli ultimi giorni di campagna elettorale mi sono chiesto se, quanto affermato da una velina diffusa su internet, corrispondesse in parte a verità. Su questo ho depositato anche un’interrogazione parlamentare. Oggi spiace constatare che i miei timori erano fondati: passate le elezioni, a Padova sono arrivati 30 richiedenti asilo. Secondo la Prefettura 10 di loro si stabiliranno in città, presumibilmente anche nella Casa a colori di via del Commissario, nello stesso stabile già distrutto da precedenti ospiti. E’ bene ricordare infatti che, nel gennaio 2013, dei richiedenti asilo hanno preso in ostaggio 4 cittadini italiani e dato vita ad una vera e propria rivolta“. Lo sottolinea il sindaco di Padova, Massimo Bitonci (Lega).
“L’arrivo di altri profughi, a pochi giorni dall’insediamento della nuova Amministrazione – sottolinea – lancia un sospetto: che le destinazioni vengano disposte ad orologeria, secondo un preciso scopo politico. In questo caso quello di indebolire il consenso della nuova squadra che governa Padova. Di fronte a questa emergenza, fatti salvi i diritti costituzionali che valgono per tutti, ci impegneremo perché i nuovi ospiti siano censiti e monitorati, per distinguere chi ha bisogno di aiuto per un periodo strettamente limitato all’emergenza, da chi è arrivato qui con altre intenzioni”, spiega Bitonci.