Immigrazione, il sindaco di Siculiana al ministro Alfano: “Noi, abbandonati dallo Stato”
26 giugno – “Esprimo vivo dissenso ad un’ accoglienza indiscriminata che non tenga conto del prioritario interesse del paese. Non accettiamo di vivere nella paura, vera o presunta, di contagio né di modificare radicalmente le nostre abitudini di vita”.
Parole dure quelle del sindaco di Siculiana, Mariella Bruno, scritte in una lettera inviata al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Il primo cittadino della Città degli Sposi non risparmia critiche, polemiche e criticità che il paese sta vivendo da quando l’ex hotel Villa Sikania è diventato un centro d’accoglienza per i migranti soccorsi al largo delle coste siciliane.
“Siamo un piccolo paese – scrive ancora Mariella Bruno – da sempre chiamato a dare allo Stato dei contributi che vanno oltre ogni umana capacità di sopportazione. Siamo sede di una discarica che, in tempi passati, ha dovuto ricevere le immondizie di tutta Italia, allorquando si verificò l‘emergenza rifiuti. Siamo stati commissariati per mafia, subendo un grave danno all’immagine ed alla economia stentata di un paese che, pur essendo uno dei più belli d’Italia, è stato posto fuori da ogni itinerario turistico perché quel marchio rovente ha pesato e continua a pesare compromettendo ogni possibilità di ripresa. Oggi, come se non bastasse, siamo diventati centro di accoglienza, nostro malgrado, per migliaia di immigrati che raggiungono le nostre coste. Non siamo stati né sentiti né abbiamo potuto esprimere le nostre perplessità; né, tantomeno, le nostre giustificate paure”.
Per il sindaco di Siculiana è giusto, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, porgere una mano alle istituzioni ed offrire asilo ai profughi. “Ma nessuno – aggiunge Mariella Bruno – può costringere una comunità al cambiamento repentino delle proprie abitudini ed a una ulteriore penalizzazione che, aggiunta alla crisi economico-sociale che il paese sta attraversando, porterà al fallimento delle poche attività che operano nel campo economico e turistico“.
“Un paese di poche migliaia di anime – continua Mariella Bruno nella lettera al ministro Alfano – è diventato sede di accoglienza e di prima accoglienza e, per paura, la gente non esce più di casa, i bambini non frequentano più i parchi gioco cittadini né sono lasciati liberi di circolare perché i genitori temono per la loro salute e per la loro incolumità fisica. La stampa , di recente, ci ha informati di casi di meningite verificatesi a Villa Sikania. Badi bene, la stampa; perché il sindaco non è stato informato e non è informato, né sull’entità reale dell’afflusso di immigrati né sulle loro reali condizioni di salute. La comunità vive nella paura e nella diffidenza“.
“Ritengo che il riconoscimento dei diritti costituzionalmente tutelati – conclude il sindaco – non riguardi solo chi arriva sulle nostre coste ma, come lei spesso ha detto, principalmente i cittadini italiani. Uno Stato ha l’obbligo di tutelare i suoi cittadini ed oggi Siculiana non si sente tutelata dallo Stato”.
Intanto lo stesso sindaco ha convocato per domani un tavolo tecnico, a cui parteciperanno i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale e quelli delle forze dell’ordine.
agrigentonotizie.it
Ok, dategli il tempo di organizzarsi. Fra un po’ tutta Siculiana sarà dichiarato “comune razzista”