25 giugno – La sospensione del programma F-35 è stata un’iniziativa “doverosa’’ in considerazione “delle indicazioni emerse in Parlamento’’, ma implica “oneri non trascurabili’’ e “prospetta il rischio di causare effetti particolarmente negativi in termini di sostenibilità industriale’’. Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti intervenendo al Senato di fronte alle Commissioni Difesa di Palazzo Madama e di Montecitorio.
Quello che riguarda il caccia F-35 è “un sistema innovativo e ad altissimo contenuto tecnologico, e ciò implica inesorabilmente che ci siano ostacoli da superare nel percorso di sviluppo. Tuttavia -ha sottolineato il ministro della Difesa- ad oggi sono oltre cento i velivoli realizzati, i quali operano regolarmente e con una crescente intensità, permettendo sia di procedere con la fase di sviluppo, sia di addestrare i futuri piloti destinati ai reparti operativi’’.
Quanto ai possibili ritardi del software, “è opportuno precisare che questi non avrebbero alcun impatto sull’operatività dei velivoli destinati all’Italia. Difatti -ha spiegato Pinotti- mentre le forze armate statunitensi hanno già assegnato il velivolo ai primi reparti e prevedono di raggiungere la capacità di svolgere missioni operative fin dal 2016, l’Italia utilizzerà i primi lotti di velivoli solo per le attività di familiarizzazione con le nuove tecnologie e l’addestramento’’.
“Negli ultimi mesi è aumentato il numero di Paesi che hanno già deciso, formalmente, di acquisire il velivolo. Corea del Sud e Turchia sono le ultime due nazioni, in ordine di tempo, a siglare un ordine fermo’’. Per quanto riguarda il nostro Paese, “mentre i lavori di allestimento del sito di Cameri sono ormai quasi completati, sono già state avviate le operazioni di assemblaggio dei primi velivoli italiani: a luglio 2013 il primo velivolo F-35A italiano ha iniziato l’assemblaggio, seguito dal secondo velivolo a novembre 2013 e dal terzo a febbraio 2014. Lo scorso aprile è giunto a Cameri, per il montaggio, il primo motore’’.
Pinotti, parlando poi della Marina Militare, nel sostenere che “abbiamo la necessità di continuare a disporre di una Marina che sia pienamente efficiente”, con mezzi moderni ed equipaggi addestrati, ha spiegato che il programma di ammodernamento “si protrarrà per la durata complessiva di 19 anni, nel periodo 2014-2032, includendo anche la fase del sostegno logistico’’. Costo complessivo stimato: “5.800 milioni di euro, inclusi gli eventuali oneri di ammortamento per capitale e interessi”. Infine, Pinotti ha ricordato che “negli ultimi sei anni la Difesa ha visto diminuire le consistenze iniziali del Bilancio dei settori Investimento ed Esercizio, di complessivi 1.732,7 milioni di euro, pari ad un -27,51% delle disponibilità del 2008’’. adnkronos
iN ALTRE PAROLE LEI DICE: SE ALTRI STATI SI BUTTANO A MARE, ANCHE L’ITALIA LO DEVE FARE!!!!