25 giugno – Il neo ministro della Sanità indiano, Harsh Vardhan, ha messo in dubbio l’efficacia dell’uso dei profilattici nella lotta contro l’Aids e ha detto di voler suggerire un cambio di rotta nelle future campagne contro il virus dell’Hiv.
Il ministro del Partito popolare indiano – partito conservatore, nazionalista e di difesa dell’identità induista -vuole dare maggiore enfasi “alla promozione dell‘integrità sessuale delle relazioni tra marito e moglie”, un comportamento che “è parte della nostra cultura”.
“La spinta delle campagne anti Aids non dovrebbe essere rivolta solo all’uso del condom”, ha detto il ministro in un’intervista, citata dal Times of India. “Ciò manda un messaggio sbagliato, cioè che si possa avere qualsisasi tipo di relazione sessuale illecita, ma che se si usa il condom va bene”.
L’India ha registrato il suo primo caso di Aids nel 1986, ma un’agenzia apposita per lottare contro il flagello del virus venne istituita solo nel 1992. Il paese oggi è al terzo posto per numero assoluto di sieropositivi – 2,1 milioni, dopo il Sudafrica con 6,1 milioni e la Nigeria con 3,4 milioni – ma in percentuale questo corrisponde allo 0,3% della popolazione adulta, sotto la media mondiale e il virus risulta confinato ai gruppi a rischio, secondo un raporto delle Nazioni unite. tiscali