24 giugno – «No ad altre violenze, il nostro dolore basta in questo momento», è l’appello lanciato dai familiari del ragazzo napoletano ferito prima della finale di coppa Italia e morto all’ospedale Gemelli di Roma.
Ciro è clinicamente morto: il suo cuore batte ancora, ma è in coma irreversibile dopo l’aggravarsi di un’infezione polmonare. Il ragazzo ferito in un agguato il 3 maggio, poche ore prima della finale di Coppa Italia a Roma fra Fiorentina a Napoli, non ce l’ha fatta: è in coma irreversibile, clinicamente morto, attaccato solo a un respiratore che lo tiene per il momento separato dall’ignoto.
Il giovane venne raggiunto da colpi di pistola in via Tor di Quinto e da allora ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma.
Un’infezione polmonare che si è innestata in un quadro clinico già compromesso. Sarebbe questa la causa dell’aggravarsi delle condizioni. L’uomo e’ gia’ stato sottoposto ad alcune operazioni, la prima al polmone; è in dialisi e ha un’attività epatica non pienamente efficiente. L’ultimo intervento il 19 giugno scorso-