24 giugno – È ora che l’Unione europea smetta di chiamare la gente nel sud-est dell’Ucraina “separatisti filo-russi” e torni “con i piedi sulla terra”. Così Mosca in un commento pubblicato sul sito del Ministero degli Affari Esteri russo. Si tratta della reazione russa alla dichiarazione del Consiglio dell’Unione europea sull’Ucraina, in cui si legge che la Russia deve accettare il piano di pace proposto dal presidente ucraino Petro Poroshenko e si ventila l’ipotesi di nuove sanzioni.
“Se l’Ue davvero è interessata a giocare un ruolo positivo nella risoluzione della crisi Ucraina, allora è il momento di iniziare a ripensare i loro approcci, in conformità con la situazione reale e non avere paura di vincere l’inerzia interna”, si legge. E secondo Mosca vengono regolarmente ignorate “tutte le spiegazioni offerte dalla parte russa circa lo scopo della presenza delle nostre forze armate vicino al confine ucraino”, ma questo è “completamente inaccettabile”.
Il ministero condanna inoltre “l’insistenza di Bruxelles” nell’ignorare la scelta “collettiva della popolazione della Crimea e Sebastopoli, dietro franca e inequivocabile espressione di volontà del referendum sul destino della penisola”.
Già 61 persone, tra russi e filo-russi, sono state colpite dal divieto di viaggiare nell’Unione, ma gli europei potrebbero andare oltre, perché non credono piu’ alla retorica russa, ha spiegato il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt ieri. tiscali