23 giugno – Un uomo d’affari indiano che non aveva mai accettato di avere avuto dalla moglie una figlia femmina, e disperato perché un giudice gli aveva chiesto di riflettere un anno sulla sua richiesta di divorzio, ha prima strangolato la moglie, gettandone il cadavere dalla finestra, e poi ha strangolato anche la figlia di tre anni cercando di simulare un omicidio. L’uomo, Ajit Kumar, che è stato arrestato insieme alla madre e al fratello con l’accusa di persecuzione riguardante un problema di dote.
Regolari torture Ha telefonato sabato alla polizia sostenendo di aver trovato al suo ritorno a casa i cadaveri della moglie Shalini e della figlioletta Vanshika, uccise da sconosciuti. Ma gli agenti dopo una breve indagine e dopo aver rilevato evidenti segni di strangolamento sul collo delle due vittime, ha costretto Kumar a confessare. Disponendo l’arresto dell’uomo e dei suoi famigliari, la polizia ha dichiarato che «Shalini era sottoposta a regolari torture dal marito che l’accusava di aver messo al mondo una femmina e non un maschio e di non aver portato abbastanza dote». .ilmessaggero.it