Roma: due immigrati morti negli stabili occupati dai rifugiati

ambx20 giugno – Erano sbarcati in Sicilia e arrivati a Roma per cercare un rifugio temporaneo prima di mettersi di nuovo in cammino verso l’Europa del nord. Sono morti ieri a distanza di poche ore in due edifici diversi, occupati da anni da centinaia di profughi. Per entrambi è stata disposta l’autopsia.

La Croce Rossa lancia l’allarme: «È difficile monitorare la situazione sanitaria dei migranti che transitano a Roma». La scorsa settimana il sindaco Ignazio Marino in una lettera ai ministri Alfano e Lorenzin aveva espresso preoccupazione per l’arrivo «senza alcun preavviso di numerosi immigrati dal Corno d’Africa», da paesi «dove vi è una presenza elevata di ceppi di tbc multiresistenti oltre che di casi Hiv e di altre malattie infettive».

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Uno dei due immigrati«Aveva la febbre alta, nausea e diarrea, è arrivato la notte tra mercoledì e giovedì, si è messo a dormire e non si è più svegliato».  A raccontarlo e a dare il nome della vittima, Teklay Berhan, 27 anni, etiope che non aveva documenti è la compagna del giovane. L’ambulanza del 118 è stata chiamata, ma non c’era più niente da fare e quella febbre alta ha fatto subito temere il rischio di una grave malattia infettiva.

L’altra vittima è stata trovata fuori il Selam Palace: nessun segno di violenza sul corpo, morte per arresto cardiaco. «Dormiva al primo piano della struttura, dove ci sono gli stanziali, ma ancora non conosciamo la sua storia» dice Flavio Ronzi, presidente della Croce Rossa di Roma. «Abbiamo difficoltà a monitorare la situazione sanitaria dei migranti in transito a Roma – dice Ronzi – c’è un rischio generale di malattie».

Ieri Il ministero della Salute ha rafforzato il dispositivo di sorveglianza sanitaria nei confronti di potenziali rischi infettivi connessi ai flussi migratori ed ha avviato una iniziativa volta rispondere in maniera efficace all’incremento numerico delle persone da controllare.

E’ stato sottoscritto ieri – riferisce in Dicastero in una nota – un accordo con lo Stato Maggiore della Marina militare nel quale si prevede che dal prossimo 21 giugno personale sanitario del Ministero, con specifica formazione per la gestione delle problematiche quarantenarie, che competono direttamente allo Stato, sara’ stabilmente a bordo delle unita’ navali che partecipano all’operazione Mare Nostrum, al fine di effettuare le operazioni di controllo sanitario gia’ prima che i migranti arrivino nei porti italiani ed utilizzando il lasso di tempo che intercorre tra il recupero e l’arrivo in porto.