17 giugno – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano risponde alle critiche sull’annuncio della cattura del presunto killer di Yara Gambirasio. “In un giorno di grandi successi occorre evitare le polemiche e non sarò io ad alimentarle. Non avendo divulgato alcun dettaglio penso che il procuratore di Bergamo non si riferisse a me”, ha sottolineato Alfano a margine dell’Idec in corso a Roma. Il procuratore di Bergamo, Francesco Dettori, aveva criticato la scelta di annunciare la cattura, dicendo: “Era intenzione della procura mantenere massimo riserbo” sul caso di Massimo Giuseppe Bossetti, fermato ieri dai carabinieri.
“Penso che il procuratore di Bergamo – ha aggiunto Alfano – non si riferisse a me, non avendo divulgato alcun dettaglio, ma penso che dovrà chiedersi chi ha inondato il mondo dei mass media di una quantità infinita di informazioni e dettagli. Certamente non è stato il governo, tantomeno io”.
“L’opinione pubblica – ha concluso il ministro dell’Interno – aveva comunque il diritto di sapere e ha saputo. Credo che questo sia un elemento di rassicurazione per l’opinione pubblica: chi uccide in Italia va in galera”.
Il procuratore aveva inoltre puntualizzato che gli inquirenti puntavano a mantenere la vicenda sotto silenzio “a tutela dell’indagato in relazione al quale, come prevede la Costituzione, esiste la presunzione di innocenza”.
Sig. Alfano, lei è certo della sua affermazione e cioè chi uccide va in galera?