17 giugno – “Basta fare cassa spolpando le imprese”. E’ l’appello del presidente di Confesercenti, Marco Venturi, intervenendo nel corso dell’assemblea dell’associazione. “Guardate il pasticcio della Tasi – ha aggiunto – un’imposta mal gestita, che rischia di rivelarsi una vera e propria batosta, soprattutto per le imprese”.
Su un immobile di impresa, secondo i calcoli di Confesercenti, “il combinato Imu-Tasi costerà mediamente il 100% in più della vecchia Ici”. In totale, ha spiegato ancora Venturi, “il prelievo complessivo gravante sugli immobili strumentali è stato di 6,9 miliardi nel 2013 e potrebbe toccare gli 8,5 nel 2014 con un incremento di 1,6 miliardi. Una forzatura spropositata ed inaccettabile”.
“In soli quattro anni – ha continuato – dal 2009 al 2013 il prelievo locale è cresciuto di circa 20 miliardi. In aggiunta l’imposizione centrale è salita di 14 miliardi. Ben 34 miliardi in più per le casse pubbliche, ben 34 miliardi in meno per redditi, investimenti e consumi”. Per Venturi “la Tasi non è l’unico esempio di aumento ‘incontrollato’. Nel 1990 le imposte locali assorbivano l’equivalente di meno di 8 giorni di lavoro, nel 2013 hanno toccato i 26 giorni. Siamo passati da una settimana a quasi un mese. Ed anche questo è un costo insostenibile. C’è un cortocircuito tra prelievo locale e centrale da rimuovere”. Secondo il presidente di Confesercenti ,tra il 2009 e il 2013, “il Governo ha tagliato 30 miliardi di trasferimenti agli enti locali, che sicuramente si rifanno con nuovi prelevi nel territorio”.