18 giugno – Carlo Lissi ha confessato di aver assassinato la moglie Cristina Omes di 38 anni, la figlia Giulia di 5 anni e mezzo e il figlio Gabriele di 20 mesi a colpi di coltello nella loro villetta di via Ungaretti 20 a Motta Visconti nel Milanese.
Malgrado avesse inscenato una rapina nel tentativo di sviare le indagini, l’uomo è stato ripetutamente interrogato dai carabinieri della compagnia di Abbiate Grasso che quando gli hanno contestato la presenza nella sua vita di un’amante, lo hanno fatto crollare: “Datemi il massimo della pena”, ha detto testualmente il 31enne impiegato tenendosi le mani tra la testa.
Lissi ha anche rivelato dove ha gettato il coltello da cucina che ha utilizzato per colpire la moglie e i figli, facendolo ritrovare in un tombino di Motta Visconti. L’uomo, sposato da sei anni, aveva una relazione con una sua collega.
L’uomo era stato fermato nella notte. Il triplice omicidio ha scosso Motta Visconti (Milano), cittadina agricola tra Milano e Pavia. I carabinieri del nucleo investigativo hanno cominciato a propendere per la pista famigliare subito dopo le prime fasi di indagine. Il fatto stesso che nella strage non fosse stato risparmiato nemmeno il più piccolo dei due bambini, di appena 20 mesi, aveva reso meno credibile la pista della rapina. tmnews
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