13 giugno – Gli Stati Uniti sono pronti a intervenire militarmente in Iraq, e potrebbero farlo in meno di 24 ore. Il presidente Barack Obama ha detto ieri che non esclude alcuna soluzione, anche se un funzionario dell’amministrazione ha poi scartato l’ipotesi di inviare forze militari a terra (fonte Cnn). Certamente, la possibilità che Washington riapra il fronte iracheno rappresenterebbe una notevole inversione di marcia, sottolinea il Wall Street Journal, per un presidente che ha fatto la campagna elettorale nel 2008 sulla fine della guerra e citato il ritiro delle forze statunitensi dall’Iraq come uno dei suoi maggiori successi. (VEDI VIDEO SOTTO)
L’avanzata degli estremisti sunniti dell’Isil (o Isis), che hanno conquistato diverse città negli ultimi giorni e ora marciano verso la capitale Baghdad, ha ridisegnato i piani della Casa Bianca, che pensava di aver chiuso definitivamente la questione irachena con il ritiro del dicembre 2011. Pur volendo evitare l’intervento a terra, Obama potrebbe decidere di attaccare con raid aerei le postazioni dell’Isil-Isis, i miliziani che, come chiarisce il nome (Stato islamico dell’Iraq e del Levante – o Grande Siria – da cui gli acronimi) hanno l’obiettivo di creare un grande califfato islamico, unendo Iraq e Siria, dove stanno attualmente combattendo.
La richiesta d’aiuto con attacchi aerei, presentata più volte dalle autorità irachene, è finora stata respinta, ma l’evoluzione degli ultimi giorni fa immaginare che Washington possa cambiare idea nelle prossime ore.
Le opzioni attualmente al vaglio dell’amministrazione comprendono operazioni di corto e lungo termine: tra le prime, ci sono raid aerei, l’invio di equipaggiamento militare e la condivisione delle informazioni dell’intelligence; tra quelle a lungo termine, un più ampio addestramento delle forze irachene e curde.
Dall’anno scorso, gli Stati Uniti hanno segretamente fatto volare un numero limitato di droni nei cieli iracheni, con l’intento di raccogliere informazioni sui militanti. Ora, il numero di perlustrazioni aeree potrebbe essere notevolmente aumentato, per aiutare le forze irachene e facilitare i possibili raid americani.
Ma quanto tempo serve agli Stati Uniti per intervenire contro gli estremisti islamici in Iraq? Secondo il Daily Beast, gli aerei statunitensi potrebbero colpirli in meno di un giorno, se Obama desse il via libera. Nella regione, ci sono basi aeree statunitensi con decine di aerei da guerra pronti al decollo e la portaerei U.S.S. George H.W. Bush è solo a pochi giorni di navigazione, nel Mar Arabico settentrionale, nel caso ci fosse bisogno di altri jet. Per questo, secondo diversi ex alti ufficiali dell’Air Force interpellati dal Daily Beast, i raid potrebbero cominciare quasi immediatamente. TMNEWS