Il papa ‘giustifica’ la criminalità: nasce da “diseguaglianze economiche e sociali”

7 giu – Punire il colpevole non è “vera giustizia”, che si ottiene invece puntando a “correggere, migliorare ed educare l’uomo”, cercando di reintegrare nella società le persone che spesso commettono crimini a causa delle “diseguaglianze economiche e sociali”.

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E’ quanto si legge nel messaggio inviato da Papa Francesco al XIX congresso internazionale dell’Associazione internazionale di Diritto Penale e al III congresso dell’Associazione Latinoamericana di Diritto Penale e Criminologia.

Nel suo messaggio, il Pontefice invita a “non confondere la giustizia con la vendetta, che contribuirebbe solo a favorire maggiore violenza, anche se istituzionalizzata”, perchè l’esperienza insegna che “l’aumento e l’inasprimento delle pene spesso non risolve i problemi sociali, né contribuisce a ridurre i tassi di criminalità”, anzi “può generare gravi problemi sociali, come le carceri sovraffollate o persone detenute senza essere state condannate”.

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Papa Francesco non ha mai smesso di lavorare dal giorno della sua elezione al soglio pontificio, più di un anno fa, dando prova di grande robustezza di fronte alle diverse crisi della Chiesa che è stato chiamato ad affrontare. A volte, però, è apparso affaticato; per questo i suoi collaboratori sperano che questa estate si conceda una vacanza.

“Gli abbiamo chiesto di prendersi una vacanza quest’anno, perchè lo scorso anno non l’ha fatto e alcune volte è molto stanco”, ha detto il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, consigliere del Pontefice, alla stampa incontrata in una visita a Washington. “Credo che ad agosto si riposerà”, ha aggiunto il cardinale, citato dall’Huffington Post.