Civitanova Marche, 6 giugno 2014 – Controllore del Contram aggredito al capolinea del piazzale Cristo Re. Una nigeriana di 45 anni, residente a Macerata e che aveva effettuato il viaggio fino alla costa con un biglietto non valido lo ha preso a testate e poi ha cercato di strangolarlo quando l’uomo, G.M. di 58 anni e di San Ginesio, le ha chiesto i documenti per trascrivere la sanzione.
E’ successo alle 15.45 e la donna si è calmata soltanto all’arrivo della pattuglia dei vigili urbani che hanno dovuto tirare fuori le manette per ricondurre la straniera a più miti consigli. Il controllore, con un vistoso bernoccolo in fronte e i segni dell’aggressione sul collo, ha voluto farsi curare all’ospedale di Tolentino. Si riserva di presentare denuncia nei confornti della donna.
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In una nazione civile, la denuncia dovrebbe farla l’azienda per la quale lavorava il controllore, e l’azienda stessa dovrebbe risarcire copiosamente il dipendente per poi rivalersi sull’assalitrice. Lo Stato, dal canto suo, agirebbe per garantire che sia corrisposto il dovuto a chi di dovere e che l’aggressore sia sanzionato anche penalmente. In una nazione civile, dicevo.
Non stiamo parlando di un biglietto non pagato: stiamo parlando d’un’aggressione per futili motivi (probabilmente motivata da odio razziale – e la legge Mancino? ce la vogliamo ricordare o vale a senso unico?).
Del resto, dopo aver visto com’è finita la vicenda del pluriassassino picconatore razzista cosa vogliamo aspettarci?