5 giu. (LaPresse/AP) – Centinaia di civili sono stati uccisi dai militanti di Boko Haram nel nordest della Nigeria. Gli estremisti islamici, vestiti come soldati, lunedì hanno massacrato almeno 200 civili in tre comunità vicine a Gwoza, nello Stato di Borno, e l’esercito non è invervenuto nonostante fosse stato avvisato dell’imminente attacco
. Il racconto è di diversi testimoni, tra cui un leader di una comunità colpita, che ha assistito al massacro. Gli abitanti dell distretto avevano chiesto all’esercito di inviare soldati per proteggere l’area, dopo aver saputo dell’intenzione di Boko Haram di attaccarli. Gli aiuti, però, non sono arrivati. Ci sono voluti alcuni giorni perché la notizia arrivasse a Maiduguri, capoluogo provinciale. Le strade sono infatti estremamente pericolose e i collegamenti telefonici sono quasi impossibili.
Il massacro è stato confermato da Mohammed Ali Ndume, senatore dello Stato di Borno e originario di Gwoza, e da un ufficiale della sicurezza di Maiduguri che ha insistito sul mantenimento dell’anonimato. I militanti di Boko Haram, che lottano per stabilire uno Stato islamico in Nigeria, stanno terrorizzando i villaggi del nordest. Il bilancio degli attacchi di lunedì è tra i più alti mai registrati. Migliaia di persone sono morte per mano di Boko Haram in cinque anni, 2mila solo quest’anno. Sono 750 mila le persone che sono fuggite dalle proprie case per il timore delle violenze.
[dividers style=”5″]
Alcuni giovani coragggiosi del villaggio di Mbulakudla, nello Stato del Borno, hanno arrestato 20 estremisti di Boko Haram, dopo una loro incursione nello stesso villaggio che aveva causato almeno due morti. Lo riferisce ai giornalisti Mallam Dawa Pogu, capo della comunita’ locale. “Stiamo pensando al futuro dei nostri figli – afferma Pogu – bisogna fermare questi uomini che vengono nei villaggi, uccidono e se ne vanno incontrastati”. Secondo Pogu “tutti i villaggi lungo l’autostrada tra Maiduguri e Askira/Uba sono stati spazzati via. Il Governo deve risolvere questo problema”.
(AGI) .