5 giu – Beccati dopo le indagini nel Veneziano ma i loro colpi sono conosciuti in altre tre province del Veneto. Una banda di nomadi specializzata in furti nelle aziende è stata sgominata dai carabinieri di Portogruaro. Mercoledì mattina le manette sono scattate per tre persone e altre quattro sono state denunciate.
La banda era composta da parenti e amici domiciliati tra le province di Padova, Verona e Rovigo. Arrestati coloro che sono ritenuti i capibanda, Maurizio A., 30enne, pregiudicato rintracciato a Castagnaro e già rinchiuso nel carcere di Montorio, e Antonhy A. 22enne residente a Badia Polesine e incarcerato a Rovigo.
I COLPI. A Sergio A. il provvedimento di arresto è stato notificato in carcere dove si trova per scontare un’altra pena. Denunciati anche Kemal A. 41enne di Badia Polesine, Emin A. 24enne da Ceneselli (Rovigo) e Seterhen B., 32enne senza fissa e una 54enne di Noventa Padovana. La banda è accusata di aver rubato, tra il 6 e il 7 ottobre scorso, materiale plastico per un totale di 70mila euro a due ditte, la “Tekno press” e al Consorzio artigiano trasporto Friuli” di San Stino di Livenza e alla “Mariotti Annibale Srl” di Noventa di Piave, tutte nella provincia di Venezia.
A procedere con gli arresti sono stati i carabinieri lagunari assieme ai colleghi di Legnago e Rovigo. Le indagini sono state condotte anche attraverso il rilevamento dei passaggi autostradali dei ladri nei caselli veneti e friulani. Preziosi i dettagli forniti anche dal posizionamento Gps dato che su alcuni mezzi esistevano le apparecchiature specifiche. I militari sono così risaliti alla banda che si spostava tra magazzini e cantieri
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