4 GIU – Sono oltre 350mila i piccoli imprenditori, soprattutto commercianti e artigiani, vittime dell’usura. Poiché ognuno di loro s’indebita con più ‘strozzini’ le posizioni debitorie possono essere stimate in oltre 750.000. Lo ha detto il presidente Confesercenti Marco Venturi in audizione presso la Commissione antimafia.
250mila pmi sono vittime della criminalità finalizzata all’usura. Il tributo annuo pagato dalle pmi per la lievitazione del capitale e degli interessi è di circa 25 miliardi.
I nuovi usurai – ”Rimaniamo convinti che contro l’usura non debbano esserci sottovalutazioni” ha detto ancora Venturi spiegando che accanto alle figure più tradizionali di usurai di quartiere e di vicinato si muove un nuovo mondo, che va dalle società di servizi e mediazione finanziaria, presenti in ogni città, a reti strutturate e professionalizzate, fino a giungere a soggetti legati a organizzazioni criminali che investono e riciclano enormi capitali. ”L’usura tende a essere sempre più un reato associativo. L’organizzazione strutturata permette di rispondere a diverse esigenze: accresce il numero e la qualità dei “contratti” in essere e, di conseguenza, i profitti. Riduce al minimo i rischi d’insolvenza, eleva la capacità d’intimidazione, riduce i rischi personali, presentando ai malcapitati le diverse facce e mascherando le relazioni usuraie in normali rapporti commerciali. Per questo, ”l’usura, soprattutto in Calabria e Campania, comincia ad avere una forte impronta ‘ndranghetista e camorrista”. TISCALI