La UE impone all’Italia una nuova manovra economica per il 2014

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2 giu – L’Ue non aprira’ una procedura per debito eccessivo nei confronti dell’Italia, ma il paese, assieme agli altri due per i quali sono stati individuati squilibri macroeconomici eccessivi (Slovenia e Croazia), verra’ strettamente monitorato sull’attuazione delle riforme avviate e di quelle raccomandate oggi dalla Commissione. Lo ha detto il vicepresidente Olli Rehn. Perche’ l’Italia raggiunga “la conformita’ ai requisiti del patto di stabilita’ e crescita” sono “necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014”.
“In base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità”: è quanto si legge nelle raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia. “E’ importante sottolineare che rinviare il raggiungimento degli obiettivi di medio termine non pone l’Italia in una buona posizione nei confronti delle regole che ha sottoscritto”, ha precisato il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn. Ma le raccomandazioni hanno riguardato tanti altri punti. Eccoli nel dettaglio.Rafforzare le misure di bilancio – L’Italia deve “rafforzare le misure di bilancio per il 2014” visto lo “scarto” nel rispetto della “regola di riduzione del debito” e “nel 2015 deve operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio” per poter “assicurare che il debito sia su un percorso discesa sufficiente”. “Le previsioni di primavera della Commissione indicano una non conformità con il parametro della riduzione del debito nel 2014 poiché l’aggiustamento strutturale prospettato (soltanto 0,1% punti percentuali del pil) è inferiore a quello richiesto di 0,7% punti percentuali”. Per questo “il Consiglio è del parere che siano necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014, per garantire la conformità ai requisiti del patto di stabilità e crescita”. Per il 2015 Bruxelles raccomanda quindi di “portare a compimento l’ambizioso piano di privatizzazioni; attuare un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita basato sui significativi risparmi annunciati che provengono da un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica a tutti i livelli di governo, preservando la spesa atta a promuovere la crescita, ossia la spesa in ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e progetti di infrastrutture essenziali”.

Evitata bocciatura della richiesta per far slittare il pareggio di bilancio – È stata evitata all’ultimo minuto la bocciatura della richiesta italiana di far slittare di un anno il pareggio di bilancio. A quanto si è appreso la frase è stata infatti cancellata dal testo delle raccomandazioni rese note dalla Commissione Europea su iniziativa del commissario italiano Antonio Tajani.Tagliare il cuneo anche nel 2015 – “Spostare ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi e ai beni immobili e all’ambiente nel rispetto degli obiettivi di bilancio e a questo scopo valutare l’efficacia delle recente riduzione del cuneo assicurandone il finanziamento nel 2015″: è quanto raccomanda sul piano fiscale l’Ue.

Per Bruxelles bisogna “riesaminare la portata delle agevolazioni fiscali dirette e allargare la base imponibile, soprattutto sui consumi; vagliare l’adeguamento delle accise sul diesel a quelle sulla benzina e la loro indicizzazione legata all’inflazione, eliminando le sovvenzioni dannose per l’ambiente; attuare la legge delega di riforma fiscale entro marzo 2015, in particolare approvando i decreti che riformano il sistema catastale onde garantire l’efficacia della riforma sulla tassazione dei beni immobili; sviluppare ulteriormente il rispetto degli obblighi tributari, rafforzando la prevedibilità del fisco, semplificando le procedure, migliorando il recupero dei debiti fiscali e modernizzando l’amministrazione fiscale”.Aumentare l’intensità delle riforme – “Aumentare l’intensità delle riforme per sostenere la crescita e l’occupazione”. Questo l’auspicio del commissario agli Affari economici Olli Rehn il quale ha riconosciuto che l’Italia è già “impegnata in un programma di riforme considerevole”. Ma ha anche ricordato l’alto livello del debito pubblico del Paese. Lo scenario macroeconomico su cui si fonda il Programma nazionale di riforme (dell’Italia, ndr) è leggermente ottimistico”, e “nel 2014 è prevista una deviazione dal pareggio che se si ripetesse l’anno successivo potrebbe essere valutata come significativa”.

Misure 2015 poco dettagliate – “Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate soprattutto dal 2015”.

Italia vulnerabile per l’alto debito – “L’Italia ha bisogno di un adeguato sforzo strutturale per ridurre l’altissimo debito che è il principale fattore di vulnerabilità del Paese e pesa su crescita e occupazione”. “E’ quindi importante – ha aggiunto Reha – che l’Italia mantenga un ritmo consistente nel consolidamento fiscale ‘amico’ della crescita puntando sulla riduzione delle spesa e una tassazione efficiente”.

Erosione del reddito e aumento della povertà  – “In Italia si assiste all’erosione del reddito a disposizione delle famiglie che, associata all’aumento della povertà e dell’esclusione sociale, colpisce soprattutto quelle con figli. Tuttora destinata in gran parte agli anziani e poco orientata all’attivazione, la spesa sociale in Italia non riesce a contenere i rischi di esclusione sociale e di povertà”

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