1 giu. – Il presidente del Consiglio in occasione del Festival dell’Economia di Trento sul palco insieme a Mentana affronta tra le altre anche la questione sui tagli rai.
“Trovo incredibile questa riflessione e polemica che nasce dal sindacato interno”. Matteo Renzi boccia la scelta dello sciopero Rai contro i tagli e liquida cosi’ la protesta: “Lascia il tempo che trova. Mi spiace solo che se l’avessero annunciato durante le elezioni prendevo il 42,8 per cento”. Di piu’, Renzi bolla come “umiliante” uno sciopero Rai “quando qui tutte le famiglie, nel Paese reale tirano la cinghia”.
“Facciano e poi confrontiamo i numeri e quanto costano sedi regionali”, avverte il presidente del Consiglio. “Io invito a discutere del servizio pubblico, ma se ragionano di costi ci troveranno prepapati”, e’ ancora il messaggio che arriva da Renzi verso viale Mazzini e dintorni. “Chi lavora nel servizio pubblico deve lavorare sui contenuti“.
Sono queste le dure critiche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, verso la Rai, ricorda la vendita di Rai Way poi bloccata da un provvedimento dell’ex ministro Gasparri, e torna a sottolineare che e’ una delle possibili scelte per i tagli chiesti da palazzo Chigi.
“Occorre parlare di contenuti del servizio pubblico – ha aggiunto Renzi – e dico a chiunque voglia fare carriera nella Rai di non venire da me perche’ non conto nulla quanto a carriera. Se si vuole parlare di costi, come fa il sindacato in una assurda polemica, allora siamo pronti a farlo, siamo preparati”.
“Tutti tagliano i costi – ha detto Renzi – non vedo perche’ la Rai non debba farlo. L’operazione piu” semplice e’ quella di vendere Rai Way”. Si dice “abbastanza colpito da come la polemica sui tagli alla Rai nasce da un finto problema”. Matteo Renzi, chiarisce infatti che “nessuno di noi ha chiesto tagli a programmi e contenuti Rai, ma se il sistema Paese contribuisce a riorganizzare lo Stato allora diamo alla Rai due possibilita’: riorganizzare le sedi regionali o vendere Raiway che non e’ decisiva ai fini del suo funzionamento”.
“Se di mestiere fossi nel gruppo dirigente Rai – e’ il messaggio che arriva dal presidente del Consiglio – rifletterei se il tuo azionista ti chiede questo e – puntualizza – non a sorpresa ma dopo lunghe conversazioni al riguardo”.
Non fa nomi, ma e’ chiaro di cosa stia parlando Matteo Renzi quando prende le distanze dalla levata di scudi Rai contro i 150 milioni di tagli e osserva che, anziche’ riflettere sulle proposte dell’azionista, cioe’ di palazzo Chigi, “mi pare si stia scegliendo un’altra strada, con conduttori che fanno domande assumendo le parti dell’azienda”. “Lo trovo molto singolare”, annota il presidente del Consiglio che segnala di aver “visto gli effetti perversi della politica sulla Rai, per questo ho detto che non ci avrei mai messo bocca”. (AGI) .