31 mag 2014 – Nella generale confusione che regna sul pagamento della Tasi, si abbatte ora anche il rischio di aggravare i costi della misura fiscale messa a punto dal governo Letta.
Secondo quanto si evince dalla Relazione Annuale diffusa da Bankitalia in occasione dell’Assemblea che si e’ svolta a Palazzo Koch, nel caso in cui i Comuni italiani dovessero scegliere l’aliquota massima del 2,5 per mille, il prelievo sulle prime case salira’ del 60% rispetto al 2013 (che comunque, ha precisato Bankitalia in una successiva nota, presentava valori ”molto bassi”) tornando ai livelli dell’Imu 2012.
La Banca d’Italia calcola inoltre che se invece l’aliquota prescelta dai Comuni sara’ quella base dell’1 per mille l’aumento per il 2014 sara’ invece del 12%.
Delrio smentisce – “Gli italiani possono stare sereni, per la Tasi pagheranno meno rispetto all’anno di riferimento 2012”.
Lo ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, rispondendo all’allarme lanciato da Bankitalia sul rischio di una stangata sulla casa. “Il 2013 – ha spiegato Delrio – e’ da ritenersi un anno anormale dato che fu abolita ‘una tantum’ l’Imu relativa alla prima casa”.