30 mag. – La procura di Bologna ha chiesto quattro mesi e 20 giorni di condanna oltre a 200 euro di multa per Zoia Veronesi, storica segretaria dell’ex leader del Pd Pier Luigi Bersani, accusata di truffa aggravata ai danni della Regione Emilia Romagna. La richiesta e’ stata fatta dal pm Giuseppe Di Giorgio, in sede di rito abbreviato, davanti al gup Letizio Magliaro. La difesa ha chiesto l’assoluzione. La prossima udienza e’ stata fissata per il 23 luglio.
Stessa condanna e’ stata chiesta dal pm per Bruno Solaroli, all’epoca dei fatti capo di gabinetto in Regione. Al centro dell’inchiesta dei pm felsinei il ruolo ottenuto dalla donna a Roma, per decisione della Regione, come raccordo con le istituzioni centrali e con il Parlamento. Secondo l’ipotesi accusatoria, la presunta truffa si sarebbe manifestata nel non adempimento dei compiti cui la Veronesi era stata assegnata.
Sempre per l’accusa la Veronesi, durante l’incarico romano, percepi’ indebitamente dalla Regione (di cui era dipendente) circa 140mila euro lordi di stipendio dal 2008 al 2010. Dal canto suo la difesa della ex segretaria di Bersani ha sempre respinto ogni addebito rivendicando il comportamento corretto della donna. “Sono sempre stata fiduciosa nell’assoluzione.
Male non fare, paura non avere”: queste le parole della Veronesi al termine dell’udienza in tribunale a Bologna. “La signora Veronesi – ha detto l’avvocato Paolo Trombetti – ha sempre lavorato con impegno, costanza e in modo proficuo. Gli elementi del pm sono a nostro parere inconsistenti”. (AGI)
se era di destra”non poteva non sapere”